Giampaolo Pazzini, nuovo attaccante del Verona, ha parlato, ai microfoni della Gazzetta dello Sport, del suo presente e del suo futuro. Sull’approdo all’Hellas: “Non mi aspettavo un entusiasmo simile. Per me, la situazione ideale era andare in un club in cui poter sentire la fiducia incondizionata di tutti“. Sui problemi incontrati nel corso della sua ultima stagione tra le file del Milan: “Il mio rammarico è stato non aver giocato di più anche quando me lo fossi meritato“.
Su Inzaghi: “Abbiamo fatto diverse discussioni pacate e altre molto meno pacate. Dopo l’ultima, decisamente animata, ho deciso di chiudere l’argomento“. Sui suoi possibili errori: “In qualche circostanza, avrei potuto farmi sentire di più, affrontare il problema in modo più diretto, invece di aspettare e basta“. Sulla stagione appena iniziata: “Il presidente Setti ha pronosticato, per me, tra i dieci e i quindici gol. E il presidente ha sempre ragione. Io sono molto fiducioso: quando sono riuscito ad avere continuità, ho sempre fatto gol. E chissà che non ci sia un posto per me, all’Europeo“.
Sulla sua compatibilità con Luca Toni: “A Firenze, l’abbiamo già fatto a fasi alterne, riuscendoci discretamente. E poi, con Luca, i problemi sono a zero. È mio fratello, il mio testimone di nozze e, in campo, è una leggenda. E poi, esperienza ed entusiasmo contano e, molte volte, li hanno più i vecchi dei giovani. I ragazzi che arrivano in prima squadra danno tutto per scontato. Invece, servono fame e voglia“. Su Balotelli: “Con lui, mi sono trovato bene, ma sprecavo molte energie a urlargli dietro“. Su Mihajlovic: “Può fare bene, ha il carattere e la personalità giusti. Quel gruppo ha bisogno di regole, con qualcuno che le faccia rispettare“.