Se ne parla da giorni, settimane, mesi interi, tra illusioni, speranze, smentite, sorprese e colpi di teatro, ma la svolta epocale per la Milano rossonera è arrivata. Una svolta che guarda ad Oriente, non solo per la partenza della squadra in direzione Shanghai, ma soprattutto per l’avvento di mister Bee, atteso entro fine mese per le firme sul passaggio di quote. Sono state settimane di silenzio quelle necessarie al broker thailandese, che ha già dimostrato di saper lavorare al meglio quando nascosto dal clamore mediatico, per porre le basi di un trasferimento economico da record. Sono circa 485 i milioni che entreranno nelle casse di Fininvest, per un 48% del Milan che potrebbe essere il preludio a un vero e proprio cambio di proprietà.
Il closing della trattativa si avvicina e l’entourage di Bee Taechaubol sta già gettando le basi per la quotazione del club nelle Borse asiatiche. I tempi potrebbero essere più brevi del previsto e, già nel prossimo autunno, il brand rossonero dovrebbe navigare ufficialmente tra le acque del mercato asiatico. A quel punto, la definizione delle percentuali di proprietà delle quote dipenderà dagli investimenti e dal capitale inserito, tanto che non bisogna escludere che Mister Bee si appropri de facto della maggioranza, in un futuro più o meno lontano. Quindi inizierà una nuova era della storia rossonera, svincolata dal mecenatismo del suo presidente e strettamente dipendente dalla credibilità del marchio, in Italia e soprattutto all’estero.
La banca e gli investitori alle spalle del thailandese hanno scommesso sul brand rossonero, intriso di una trentennale storia di successi, ma è ovvio che serviranno garanzie tecniche anche per il futuro. Sarebbe semplicistico credere che il passaggio di quote comporti un automatico e immediato budget illimitato sul mercato, ma è certo che saranno fatti investimenti per riportare il Milan ad essere competitivo e a generare ricavi dal mercato. Per ora mister Bee si limiterà a inserire uomini di fiducia nell’organigramma societario legato all’aspetto amministrativo e commerciale, ma è ovvio che i risultati della campagna acquisti e del campo saranno monitorati con grande attenzione. Un’attenzione, quella orientale, giustificata da 485 milioni di buoni motivi.
This post was last modified on 22 Luglio 2015 - 23:14