Ad oggi il Milan è una squadra già fatta? La risposta è no. Mihajlovic è bravo e non dovrebbe avere problemi a migliorare il piazzamento della scorsa stagione, ma ad analizzare la rosa in buona parte presente al raduno, nonostante i primi buonissimi acquisti (ieri assenti) si scoprono un paio di mancanze importanti per fare contento l’allenatore serbo. E nessuna corrisponde ad Ibra.
La priorità è un difensore centrale, prevalentemente mancino e abile ad impostare la manovra (“alla Sinisa”, insomma): i nomi in ballo sono quello di Romagnoli della Roma, pronto il rilancio dei rossoneri dopo le prime proposte, e Laporte dell’Athletic Bilbao. Per il resto l’allenatore serbo ex Sampdoria dovrà provare ad ottenere il massimo da elementi in calo in cerca di rilancio come De Sciglio, Abate e Alex, aspettando l’esperienza di Mexes. Poi pare fondamentale un regista a centrocampo. Ok il rinnovo di De Jong, bene Bertolacci e José Mauri per ringiovanire il reparto, ma lì in mezzo da anni rimane assente un grande giocatore di qualità capace di impostare e dare geometrie. Ci sarebbe Montolivo, però prima di tornare al top servirà del tempo. E forse non basterà.
Sarà comunque un Diavolo offensivo per La Gazzetta dello Sport, come piace a Silvio Berlusconi: il modulo e soprattutto il mercato offensivo, ancora aperto, sono segnali incoraggianti in questo senso. Tra Bacca, Luiz Adriano, Menez e Bonaventura, per esempio, ci sarà davvero l’imbarazzo della scelta.
This post was last modified on 4 Luglio 2015 - 18:38