Fabrizio Villa collabora con SpazioMilan.it da settembre 2011, dopo esser stato realizzatore nel 2010 per Sky Sport. E’ opinionista a “Milan Time”, un’ora di notizie rossonere nel palinsesto pomeridiano di Radio Milan Inter (96.1 FM e canale 288 del DTT).
“La nostra offerta per Romagnoli è di 25 milioni, ed è immodificabile. Se la Roma accetta bene, altrimenti faremo altre valutazioni. In quel ruolo numericamente siamo a posto con Alex, Mexes, Paletta, Zapata ed Ely. Cinque centrali è il numero ideale“. Queste le discutibili affermazioni di ieri di Adriano Galliani in merito alla questione Romagnoli e più in generale sul pacchetto di centrali rossoneri. Stanti le esaurienti osservazioni tecniche sul difensore classe ’95 giallorosso, espresse con chiarezza dal collega Piermaurizio Di Rienzo in settimana, ritengo sia doveroso sottolineare le troppe ingenuità commesse durante questa pur complessa trattativa.
Il Diavolo a fine giugno ha formulato una prima offerta ai capitolini, per una cifra attorno ai 18 milioni. Incassato il rifiuto e preso nota dell’altissima richiesta, ovvero 30 milioni, una società seria, forte della compiacenza del ragazzo verso il rossonero e consapevole di non aver competitor, avrebbe lasciato in stand by il tutto attendendo tempi migliori. Invece no. Di settimana in settimana, il Milan ha regolarmente alzato il tiro, dando l’idea alla Roma di poter raggiungere davvero i 30 milioni richiesti. In sostanza, dal Portello è partita un’asta in solitaria, per un calciatore che è di sicuro un ottimo prospetto, ma che nemmeno gli attuali proprietari del cartellino identificano come titolare inamovibile. Un equivoco quasi grottesco, che perde del tutto di credibilità quando a fronte dell’ennesimo ‘NO’, vengono indicati come garanzie nel ruolo per la prossima stagione, giocatori come Alex e Ely, che per ragioni diverse non vestiranno la nostra maglia ancora per molte settimane.
Adottare la giusta strategia nel calciomercato è il dettaglio più importante. E’ più determinante anche delle risorse economiche di cui si dispone. L’approccio corretto e il tempismo, sono i fattori che decidono l’esito della trattativa, più dell’offerta commerciale in sé. E poi c’è una coerenza, un’immagine da far percepire ai propri tifosi. Non si arriva a 36 milioni per Kondogbia, ma si arriva a 30 per Romagnoli o per Witsel? Non è una cattiva campagna acquisti quella di quest’estate, per esser metà luglio non è deludente. Però c’è da stare attenti. Ci vuol poco per migliorarla, ma basta niente per sminuirne il valore. Le altre squadre comprano, si rafforzano. Occhio.
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This post was last modified on 17 Luglio 2015 - 21:32