Lino Dimitri è giornalista pubblicista dal 2012. Redattore di SpazioMilan.it dal settembre 2011: è sua la firma nell’editoriale del sabato. Lavora nella redazione di LecceNews24.it occupandosi di cronaca, politica, eventi e sport e collabora con news.superscommesse.it. In passato ha collaborato con Bordocampo.net, Sportmain.it e calciomessina.it.
Dopo i primi botti di calciomercato targati Milan e costituiti dagli acquisti onerosi di Andrea Bertolacci e Carlos Bacca e da quello di Luiz Adriano, la situazione si è un po’ fermata ed è continuata a ruotare attorno ai nomi di Alessio Romagnoli, per la difesa e Zlatan Ibrahimovic, vero e proprio segno di discontinuità con le ultime stagioni e fiamma che farebbe incendiare i cuori di tutti ( o quasi) i milanisti. Ad oggi, però, sembra esserci un vero annoso problema in casa rossonera. Quella del regista sembra essere ancora la più grande lacuna e, al momento, le chiavi del centrocampo sarebbero affidate ancora a Nigel De Jong.
L’olandese costituisce un vero e proprio punto di forza per carattere, grinta e personalità, ma, al momento, sembra costituire anche un problema per la mediana di Sinisa Mihajlovic. E sì, anche perché i suoi evidenti e riconosciuti limiti tecnici impongono alla squadra di esprimersi in un certo modo e di non avere un vero e proprio volano di centrocampo con tecnica ed intelligenza adatte a far fare il salto di qualità. Il sogno dichiarato, nonostante gli arrivi di Bacca e Luiz Adriano, si continua a chiamare Zlatan Ibrahimovic, ma non dovrebbe essere quella la priorità. Per carità, continuiamo a ritenere lo svedese uno dei pochi al Mondo in grado di spostare gli equilibri, ma la sensazione è che manchi un piano B in caso di fallimento per Romagnoli. E la difesa, molto più dell’attacco, è l’altra vera emergenza che il Milan deve assolutamente affrontare e possibilmente risolvere in via definitiva. Un’altra stagione con Mexes, Paletta e Alex, non è sostenibile.
Il mercato, quindi, dovrebbe portare un uomo intelligente davanti alla difesa che possa dare il giusto passo ed i giusti tempi alla squadra. Non a caso i Milan vincenti e convincenti dei memorabili cicli targati Sacchi, Capello e Ancelotti, si basavano rispettivamente su gente del calibro di Ancelotti stesso, Albertini e Pirlo. Tre campioni che costituiscono l’ago della bilancia di squadre formidabili. Ora, però, manca l’uomo chiave, l’apriscatole, che non può essere costituito da De Jong o dallo stesso Montolivo. Il nome di Witsel non rispetterebbe queste caratteristiche anche se andrebbe a migliorare la qualità e l’esperienza internazionale del reparto, ma per tornare ad essere grandi, servirebbe qualcos’altro.
This post was last modified on 25 Luglio 2015 - 10:44