Ieri è cominciata ufficialmente l’avventura di Carlos Bacca al Milan. Il colombiano è atterrato a Malpensa e si è unito ai suoi nuovi compagni con cui condividerà la nuova avventura nella stagione che ormai è alle porte. Per lui sono giorni concitati, giorni in cui la sua prerogativa è stata e sarà viaggiare, visto che dalla Colombia, alla Spagna è arrivato in Italia e domani sarà subito in partenza per la Cina, con i compagni in vista della tourneé che vedrà i rossoneri impegnati contro Inter e Real Madrid, tra le altre. Due gare in cui lui sarà l’osservato speciale ed in cui il Diavolo potrà contare sul suo nuovo numero nove, (anche se sulla maglia il suo numero sarà il 70) al centro dell’attacco.
In un mercato che vedrà i rossoneri impegnati almeno in due o tre altri acquisti importanti, al momento il colombiano, vincitore grazie ai suoi gol delle due ultime Europa League, rappresenta, con i trenta milioni investiti dalla società per comprarlo dal Siviglia e strapparlo alla concorrenza, l’investimento più importante ed, al momento, l’acquisto più atteso. Ci sono già molti tifosi che criticano l’affare fatto dal Milan, reputando troppi i soldi spesi per il suo acquisto, ma si sa nel calcio va così e, come qualcuno ha già parlato di flop nel caso di Bertolacci dopo la sua prima amichevole giocata male contro il Lione, più di qualcuno sarà altresì pronto a fare altrettanto con Carlos non appena quest’ultimo sbaglierà un gol magari facile contro l’Inter o il Real nelle prossime due amichevoli.
L’importante, però, sarà saperlo aspettare e dargli fiducia. Lui, ieri appena atterrato, ha subito dichiarato che con i suoi gol vuole riportare il Milan in Champions e magari aiutarlo a vincere lo scudetto, aggiungendo che sarà felice di giocare con Luiz Adriano e che sarebbe un sogno farlo con Ibrahimovic. Di certo, Bacca sarebbe il compagno ideale per entrambi, viste le sue caratteristiche da attaccante d’area di rigore che ben si sposano con quelle dei due attaccanti sopra citati. Da lui, però, tutti si aspettano solo e soltanto i gol, tanti gol, quei gol decisivi che trascinano la squadra e che, nell’ultima stagione, né Torres, né tanto meno Pazzini e Destro, sono riusciti a garantire alla squadra.