Parole forti, pesanti, quella rilasciate oggi da Gianni Rivera, presente alla mostra “Football Heroes”, a Milan Channel.
Sul Pallone d’Oro sfiorato nel 1963: “Io ho scoperto di essere arrivato secondo tanti anni dopo, poi l’ho vinto nel 1969. Allora comunque non era così importante“.
Se il Milan tornerà in alto: “Lo deve dimostrare sul campo. A livello teorico si fa poco nel calcio, servono i fatti e e speriamo li faranno“.
Su Berlusconi che vende parte del Milan: “Se il cuore se non batte più come prima, bisogna trovare una macchina che aiuti il cuore a tornare a battere e grazie a nuovi finanziatori probabilmente ha trovato il contributo per poter rilanciare il Milan ad alti livelli“.
Su Mihajlovic “Per me gli allenatori sono bravi quando vincono i giocatori“.
Sul suo erede: “Non ci sono possibilità di repliche nè somiglianze. Siamo tutti diversi l’uno dall’altro“.
Sui no al Milan di alcuni giocatori: “Ci sono dei no perchè non sono convinti che la squadra possa tornare a vincere come in passato, speriamo che si pentano quei giocatori che hanno detto di no“.
Se andrebbe nel Milan attuale: “Adesso non si è più schiavi delle società come una volta, io non ho mai avuto la possibilità di scegliere“.