“Questo è il tempo del lavoro, non delle parole”. La conclusione del comunicato con cui Mister Bee chiarisce alcune inesattezze mediatiche è la sintesi del nuovo modus operandi che ha convinto Berlusconi a cedere il 48% del suo Milan. Un deciso cambio di atteggiamento che, come riporta l’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, risale al periodo successivo al ponte del primo maggio, culminato in una lettera chiarificatrice indirizzata al numero uno rossonero. Una lettera consegnata un mese dopo, in quel primo giugno che potrebbe aver cambiato una volta per sempre la storia del club.
Il broker thailandese si è scusato per l’eccessiva esposizione mediatica nella prima fase della trattativa, dichiarandosi sempre in buona fede e mostrando di aver compreso gli errori commessi al primo approccio. Garantendo riservatezza per il futuro, Mister Bee ha sottolineato di sentirsi onorato all’idea di far parte della storia del Milan, convincendo il presidente a condividere almeno parte della sua creatura. Niente carica di vicepresidenza e nessuna rivoluzione societaria, quindi, perché il broker avrà solamente l’importante delega alla parte commerciale nel mercato asiatico.
Il blitz nella notte tra il 4 e il 5 giugno ha quindi stabilito le basi per la cessione del 48% del club, che si aprirà ai mercati asiatici e si appresta alla quotazione alla Borsa di Hong Kong. A luglio il thailandese tornerà a Milano per firmare il contratto definitivo, dopo le otto settimane necessarie per definire tutti i dettagli tecnici della trattativa. Se il futuro rossonero sarà a tinte thailandesi, però, Mister Bee dovrà ringraziare quella lettera e quel rispetto di stampo orientale che hanno convinto Silvio Berlusconi a fidarsi di lui.