Ibra non rinnova, ma resta fedele al PSG. Ieri lo svedese e Mino Raiola non hanno fatto sapere nulla al Milan: un silenzio allarmante. Ieri a Doha Zlatan è apparso rilassato e sereno presso la residenza dell’emiro Al-Thani, proprietario della società francese, sinonimo più favorevole ad una sua non cessione. E così dovrebbe essere.
L’argomento in casa rossonera è passato fatalmente in secondo piano per mancanza di argomenti: Silvio Berlusconi e Adriano Galliani sanno benissimo che il corteggiamento va portato avanti con cautela e comunque il Diavolo, assicura La Gazzetta dello Sport, non disperano di poter tornare alla carica nel breve periodo. Del resto senza prolungamento l’attaccante rimane ovviamente alla finestra in un’estate ancora povera di grandi affari nel mondo delle big d’Europa. A Parigi il colloquio (al quale ha preso parte il presidente Al-Khelaifi) viene interpretato come un semplice summit di fine stagione, senza ripercussioni contrattuali: Ibrahimovic non avrebbe chiesto di andarsene anzitempo, nemmeno premuto per un rinnovo al di là della naturale scadenza del rapporto nel 2016, ma anzi un ritocco dell’ingaggio (da adesso in poi dovrebbe scendere da 1.3 a 1 milione di euro al mese) che il PSG accetterà per riconoscenza. Però solo con un’opzione per il budget: vale a dire con bonus personali o premi collettivi.
Dunque, a meno che non cambi idea da qui ad agosto, il sogno Ibra (oggi lascia il Qatar e inizierà le vacanze) rimarrà tale. Il Milan dovrà avere molta pazienza e scegliere bene, sapendo di disporre già del sì di Jackson Martinez e dell’occasione Luiz Adriano alla portata. I silenzi di Raiola vanno sempre interpretati con attenzione, bluff o non bluff il gigante di Malmoe resta al centro del mercato.
This post was last modified on 17 Giugno 2015 - 17:13