Il centrocampo prima di tutto: Kondogbia serve più di Ibra e JM

Lino Dimitri è giornalista pubblicista dal 2012. Redattore di SpazioMilan.it dal settembre 2011: è sua la firma nell’editoriale del sabato. Lavora nella redazione di LecceNews24.it occupandosi di cronaca, politica, eventi e sport e collabora con news.superscommesse.it. In passato ha collaborato con Bordocampo.net, Sportmain.it e calciomessina.it.

Jackson Martinez – Zlatan Ibrahimovic. Solo a sentirla nominare questa coppia fa venire i brividi. Ibra vince i campionati da solo e il colombiano sembra essere potenzialmente devastante anche per il torneo nostrano. Una squadra, però, è inutile dirlo, si fa dalla testa ai piedi e ci sono dei ruoli su cui si dovrebbe investire più di altri. Uno di questi, per esempio, è il centrocampo, troppo spesso trascurato dalla dirigenza rossonera nelle ultime stagioni. Dopo la filastrocca imparata a memoria, durante il ciclo ancelottiano e che recitava: Pirlo, Gattuso, Ambrosini, Seedorf, il Diavolo non ha saputo rinnovare a dovere la sua mediana.

A parte l’eccezione Van Bommel, fondamentale nella vittoria dell’ultimo scudetto, in cui arrivò a gennaio e si impossessò della mediana e qualche sprazzo di De Jong e Montolivo, in casa rossonera non si è più pensato a rinforzare a dovere il reparto nevralgico della squadra. Troppo spesso si è perso tempo dietro punte e mezze punte, con la speranza a volte di riciclare queste ultime qualche centimetro più dietro. Ora, con le partenze certe di Essien e Muntari e quelle quasi certe di De Jong e Van Ginkel, la seconda linea resta coperta dai soli Montolivo (che comunque dovrà dimostrare di essersi ripreso dopo una stagione piena di infortuni e problemi fisici) e Poli. Poi c’è Bonaventura che è un po’ un tuttofare, ma spesso ha dichiarato che preferisce agire qualche metro più avanti.

Il Milan di Mihajlovic avrà bisogno come il pane di gente nuova, di gente fresca che possa portare nuova linfa, non solo al reparto di centrocampo, ma a tutta la squadra. Chi mastica calcio da tempo, sa che difesa e attacco dipendono dal lavoro che viene fatto dalla mediana. Gli attaccanti hanno bisogno di chi imposta il gioco per ricevere palloni ed essere pericolosi, i difensori della copertura necessaria per non soffrire troppo le offensive altrui. E poi c’è l’importanza degli inserimenti senza palla in zona gol e di quelle reti necessarie che devono arrivare per forza anche dal centrocampo. La Juventus che ha dominato gli ultimi quattro campionati, per esempio, ha cambiato marcia con l’arrivo di Pirlo e Vidal ed è diventata quasi imbattibile con la crescita esponenziale di Pogba e Marchisio.

La ricetta per rifondare un reparto che avrà bisogno, allo stato attuale delle cose almeno di tre o quattro pedine importanti, è quella di andare a scovare giocatori giovani, con ampi margini di miglioramento e potenzialmente in grado di poter far bene entrambi le fasi di gioco. Ben vengano i vari Baselli, José Mauri, Bertolacci e Soriano (almeno due o tre dei quattro sembrano destinati a vestire il rossonero), tutta gente che potrebbe migliorare col tempo, beneficiando della supervisione del tecnico serbo. C’è bisogno, però, del campione, del calciatore in grado di poter fare la differenza ed essere prezioso sia in fase di interdizione che di costruzione del gioco.

La figura perfetta che potrebbe rispecchiare queste caratteristiche sembra essere stata individuata nel francese del Monaco, Geoffrey Kondogbia. La richiesta è di 30 milioni che sembrano tantissimi, ma potrebbero risultare quelli spesi meglio di tutti. Il francese è giovane, ha un tiro potente e preciso, sa far ripartire l’azione ed ha un tocco di palla che hanno in pochi. Non lasciamocelo scappare perché da qui si deve ripartire, da qui si deve iniziare a costruire il futuro.

 

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