“Per me è un grande dispiacere perché con Pippo ho condiviso tanti anni e tanti successi da calciatore“. Cristian Brocchi commenta così l’addio ufficiale di Filippo Inzaghi alla panchina del Milan. Intervenuto oggi al Centro Sportivo Milanello, il tecnico della Primavera ha spiegato: “E’ un dispiacere che un ex compagno e un amico possa non aver fatto bene, non avere conseguito i risultati che si era prefissato all’inizio. Mi dispiace ma sono sicuro che potrà avere altre opportunità e mettere in luce quelli che sono i suoi valori”.
Su Sinisa Mihajlovic prossimo allenatore: “Siccome non è ancora ufficiale non posso dire di più di quello che mi state dicendo. E’ una persona che conosciamo tutti, sappiamo che ha un carattere molto forte, ha grandissimi stimoli e tanta voglia di far bene. Speriamo che possa riportare il Milan nelle zone di competenza”.
Quindi sull’ipotesi circolata nei giorni scorsi circa un possibile incarico alla guida della Prima Squadra: “In questo momento si sono dette tante cose, ho sempre detto che sto facendo il mio percorso. Sono strafelice, questi ragazzi straordinari mi stanno insegnando molto. Faccio parte di un progetto qui nel settore giovanile rossonero che mi sta formando. Sono giovane e ho tutto il tempo per ambire a palcoscenici importanti. E’ il mio obiettivo ma non è una cosa immediata. Non ho più paura di dire che posso fare l’allenatore, sono contento di proseguire il mio percorso”.
E ancora: “Non sono d’accordo con chi parla di inesperienza, del bruciarsi e non bruciarsi. Sono tanti gli episodi che influiscono sull’andamento di una stagione. Vado un po’ controcorrente, penso che si tratta solamente di entrare nell’ottica delle cose, vivere l’esperienza al 100% e poi te la puoi giocare sia se sei giovane sia se sei meno giovane”.
Poi sul rapporto con Silvio Berlusconi: “Col presidente abbiamo avuto un rapporto continuo. Il presidente mi stima e ha seguito da vicino il mio percorso. Il fatto che lui parli bene di me e del settore giovanile è bello”.
Sugli obiettivi della prossima stagione del Milan: “Difficile dire cosa bisogna cambiare, penso che ci sia una buona base di giocatori che può fare qualcosa di buono. Con l’arrivo di altri calciatori penso che il Milan possa tornare a ricoprire un ruolo importante nel campionato italiano”.
E sulle Final Eight che la sua Primavera disputerà dalla prossima settimana in Liguria: “Sono altre le squadre che hanno più pressione di noi. Siamo una squadra giovane, ma aver conquistato le Final 8 è un grande orgoglio”.
Sui giovani impiegati in Prima Squadra: “Fare i titolari al Milan è molto difficile. Si deve avere la voglia di puntare su di loro, inserirli nella maniera giusta e farli sentire parte integrante della prima squadra. Questo li aiuterà nella loro crescita. Partire titolari è difficile, ma giocare qualche partita e sentirsi importanti si può. Bisogna prendere come esempio quanto successo con Cataldi alla Lazio”.
Su Hachim Mastour: “Ha accettato di giocare con la Nazionale marocchina e quindi non farà parte di queste Final 8. La speranza è che possa fare bene lì e farci vedere sul campo quello che sa fare. Ha avuto pochi potenti per poterlo dimostrare, la speranza è sentir parlare su di lui non soltanto per i numeri ma anche per quello che fa sul campo”.