Una settimana iniziata male, la prima dopo la fine del campionato, con l’addio, sempre e comunque sofferto, a un cuore rossonero come Inzaghi, e la rinuncia ad allenare il Milan da parte di un altro cuore di Diavolo come Carlo Ancelotti. In questa settimana dal doppio volto, dunque, la prima rivoluzione ha riguardato la guida tecnica della squadra, che a metà settimana è passata a Sinisa Mihajlovic, anche se nulla è ancora ufficiale. Il serbo, a differenza di SuperPippo, può vantare, nonostante la giovane età, un bagaglio di esperienza abbastanza variegato. Dopo essere stato vice di Mancini all’Inter per due anni, ha allenato ben quattro squadre di serie A, Bologna, Catania, Fiorentina e Sampdoria, con un intermezzo da commissario tecnico della Serbia. Mica roba da ridere. Di lui piace soprattutto la grinta e la fame di successi, le due caratteristiche che più servono a un gruppo di giocatori che da due anni naviga in posizioni di classifica che non gli competono. Al Milan serviva un motivatore, per cui Sinisa non può che essere il benvenuto. Un pensiero non può non andare a Pippo Inzaghi, un uomo che, nonostante un anno molto discusso, sarà sempre nel cuore dei rossoneri, che, come spesso sottolineato, amano chi ha dimostrato di sudare la maglia. E Inzaghi lo ha sempre fatto da calciatore e ci ha sempre messo la faccia da allenatore. A lui va l’augurio di una meravigliosa carriera da tecnico, almeno tanto quanto lo è stata quella da calciatore. Con la speranza che ritorni un giorno a vincere con il suo Milan. IN RIALZO.
L’altra faccia, comunque positiva, di questa settimana in crescendo, è stata la svolta societaria. Ancora non c’è nulla di ufficiale, ma la giornata di venerdì potrebbe essere ricordata a lungo come quella che ha cambiato la storia recente del Milan. Mr. Bee, dopo tanti tentativi, alla fine pare proprio che ce l’abbia fatta. Il 48% del Milan passerà al broker thailandese nel giro di otto settimane per la cifra di 470 milioni di euro. Soldi che potrebbero essere ossigeno puro per le casse sanguinanti della società di via Aldo Rossi e per un mercato che finalmente potrebbe essere all’altezza della storia rossonera. Per adesso, però, è meglio restare con i piedi per terra ed analizzare per bene quello che può accadere da qui a fine agosto. Bisognerà certamente capire anche come mai un thailandese sia disposto a investire una simile cifra per restare solo un’azionista di minoranza. Tra le righe dell’accordo, in realtà, sembra nascondersi un dettaglio gigante, ovvero la possibilità del broker di Bangkok di impadronirsi della società nel medio-lungo periodo. Se così non fosse saremmo di fronte a una prodezza inimitabile firmata Silvio Berlusconi, di conseguenza a una follia di Bee Taechaubol. Il presidente rossonero venerdì scorso ha aperto la porta di Arcore e il portafoglio del Milan, compiendo il primo passo verso il suo addio. Per parlare di nuova storia è ancora presto, i prossimi due mesi serviranno a scoprire la verità e definire l’accordo. IN RIALZO.
Un tale sconvolgimento societario, che per ora sembra positivo, non può che far aumentare a dismisura le voci di mercato, soprattutto in entrata. A queste ha contribuito ieri sera, dopo aver vinto tre Champions con il Barcellona, Dani Alves, che, sia ai microfoni di Mediaset che a quelli di Sky, ha dichiarato di essere onorato di poter giocare in Italia, che ci sono squadre molto forti e che ha un’offerta che valuterà, aggiungendo che sarebbe un piacere per lui giocare nel Milan. Tra i sogni che sembrano però di più possibile portata entra prepotentemente quello di un amatissimo ex, sempre rimpianto dai tifosi rossoneri, Zlatan Ibrahimovic. Stando a quanto riporta Sportmediaset.it, il club rossonero è pronto a sferrare l’attacco all’attaccante svedese, proponendo al calciatore un triennale da 6,5 milioni di euro più bonus in base ai risultati e al PSG non più di 15 milioni, visto che Zlatan ha solo un altro anno di contratto con il club parigino. Le alternative rimangono Mandzukic e Jackson Martinez. Ma non finisce qui. Sempre secondo Sportmediaset, infatti, Berlusconi sarebbe pronto a investire 100 milioni di euro soprattutto per rinforzare centrocampo e difesa. Per il reparto centrale del campo il sogno è Kondogbia del Monaco, ma l’Arsenal sembra in vantaggio. Si seguono anche Bertolacci, José Mauri, Baselli e il pupillo di Sinisa, Soriano. Per la difesa il tecnico serbo ha tre richieste: Kolarov, Maksimovic e Romagnoli. Tutto con il non più celato obiettivo di riportare il Milan almeno tra le prime tre del campionato. Il ritorno in Champions, dopo due anni di assenza, è di vitale importanza. IN RIALZO.