Siamo passati in men che non si dica da “una settimana da Milan” a “una settimana da flop”. Dopo il positivo Borsino dello scorso weekend, a causa delle ultime debacle del mercato non possiamo che tinteggiare di rosso questo nostro nuovo appuntamento settimanale. Sfumati, nell’arco di una sola giornata, anche se i fallimenti hanno sempre radici profonde nel tempo, i principali obiettivi di mercato di questo mese di giugno: Geoffrey Kondogbia e Jackson Martinez. Due perdite che fanno male per ragioni diverse. Il centrocampista del Monaco è stato soffiato ai rossoneri proprio dai rivali cittadini, dagli odiati cugini nerazzurri; l’attaccante ormai ex Porto era cosa fatta, ma l’Atletico Madrid è stato più rapido e deciso. Se su Kondogbia ci si può consolare pensando che 36 milioni di euro sono una cifra spropositata per un ancora semi-sconosciuto, per Martinez ci si deve davvero rammaricare, perché il mancato acquisto è stato frutto di strategie profondamente sbagliate. Non è questo il pezzo per analizzare i perché di un fallimento, che troverete diffusamente sul nostro sito; qui basti dire che i tifosi rossoneri hanno ricevuto l’ennesima beffa dopo tre anni di fallimento. Adesso renderli soddisfatti sarà un compito molto arduo. IN RIBASSO.
In questo desolante scenario, cominciano a farsi più forti i dubbi di buona parte dei tifosi e dell’ambiente Milan intorno al presunto “affare” con Mr. Bee. Come precisato dalla «Gazzetta dello Sport», in attesa che si definisca l’ingresso del broker thailandese in società, fra circa 40 giorni, dal magnate asiatico non è ancora arrivato un solo euro. Il tesoretto che Galliani aveva pronto per gli acquisti di Kondogbia e J. Martinez proviene esclusivamente dalla Fininvest. Tutto ciò ha fatto impennare i dubbi sul possibile inserimento di Taechaubol in società nonché sui suoi rapporti con la Doyen, che del thailandese è l’advisor sportivo. Gli ultimi flop del mercato non faranno altro che accrescere i cattivi pensieri. IN RIBASSO.
Se non altro in questa settimana il primo mattone del nuovo Milan è stato messo. Da martedì è cominciata la nuova avventura di Sinisa Mihajlovic sulla panchina rossonera, con un deciso strappo alla storia, visto l’esonero di Pippo Inzaghi e il saluto anche a Tassotti, in questa squadra da prima dell’arrivo dello stesso Berlusconi. Se tutto ciò potrà intristire il tifoso milanista, esso potrà rincuorarsi sapendo che il nuovo tecnico è uno che vuole gente seria e motivata, che sia da esempio nello spogliatoio e che sudi per la maglia, ciò che è davvero mancato nelle ultime stagioni. Lo dimostrano i suoi primi dettami da nuovo allenatore, ossia il no a un ritorno di Boateng e la richiesta di rinnovo per De Jong. Mihajlovic ha dimostrato nella sua carriera, fin qui, di non guardare in faccia nessuno e di preferire voglia e determinazione a nomi e prestigio. Il che sarebbe già un ottimo punto di partenza. Per quanto riguarda Inzaghi, era scontato che non sarebbe rimasto sulla panchina rossonera. Ben prima dell’ultima giornata di campionato era chiaro che il comunicato ufficiale di divorzio era poco più che una formalità. C’era, però, da scriverne bene il contenuto. Adriano Galliani ha provato in tutti i modi la strada della risoluzione consensuale, proponendo a Superpippo circa due terzi dello stipendio residuo da qui a un anno. Dal canto suo, Inzaghi avrebbe rifiutato perché convinto di potersi giocare ancora qualche carta con una squadra rinnovata. Forse, con un pizzico di realismo in più, il sipario sarebbe calato più dolcemente su quella che resterà comunque una gran bella storia d’amore a tinte rossonere. IN RIALZO.
E veniamo all’unica buona mossa di mercato della settimana, di cui abbiamo già accennato: il probabile rinnovo a Nigel De Jong. Il centrocampista olandese, contrariamente a quanto ci si aspettava, dovrebbe rimanere un altro anno in rossonero. Una buona notizia per i tifosi per tanti motivi. Il mastino ex City rappresenta una garanzia di corsa, dinamismo, esperienza e grinta in mezzo al campo e, non a caso, è tra i pochi calciatori rossoneri che hanno avuto un rendimento alto nelle ultime due stagioni, nonostante il momento generale della squadra. Nel 4-3-1-2 con cui Mihajlovic ha intenzione di ripartire e ridisegnare il suo Milan, De Jong rappresenterà una pedina fondamentale per l’equilibrio della mediana. IN RIALZO.