In questa deludente stagione, prima all’Atletico, poi al Milan, per Alessio Cerci si presenta l’ultima chiamata. Quando la maggior parte della rosa non avrà più nulla da chiedere a quest’anno fatto di poche gioie e di grandi delusioni, lui dovrà dare il massimo per dimostrare che merita ancora di essere considerato ad altissimi livelli in Italia e in ottica nazionale. Per lo più in una gara contro una parte del suo cuore: quel Torino che forse ha lasciato un po’ troppo in fretta.
A fargli lo spazio necessario è servita, però, la gara di Sassuolo perché altrimenti probabilmente si sarebbe accomodato un’altra volta in panchina. Le espulsioni di Suso e Bonaventura, oltre a sancire che i due non rivedranno più San Siro dal campo in questa stagione, spalancano le porte all’esterno romano. Il primo oltre che espulso, ampiamente negativo per tutta la parte di match giocato con palloni sprecati, tiri alle stelle e una verve decisamente al di sotto di tutti gli standard. Il secondo segna ma le due ammonizioni sono sacrosante.
Con un cambio di modulo lontano dalle possibilità nella testa di Inzaghi, l’unica soluzione è vedere una prima punta affiancata da Honda e, appunto, da Cerci. Tuttavia, per convincere il popolo rossonero ci vorrà una prestazione maiuscola, anche se la contestazione andrà avanti e sicuramente per Alessio il clima sarà caldissimo. Dare tutto è l’unico obiettivo per non perdere ancora una volta la faccia davanti ai tifosi.