Acquistare inizialmente il 30-40% delle quote, per poi arrivare al 70% nel giro di 3-4 anni. Questo il piano di Pechino, reso noto al Milan attraverso un advisor nordamericano e svelato da La Gazzetta dello Sport, per sedurre Silvio Berlusconi e vincere la maggioranza della società.
Il gruppo cinese, rappresentato da Richard Lee, la donna orientale che nel weekend è stata ad Arcore (passando per San Siro e Casa Milan) e un terzo manager, vuole costituire un fondo, tecnicamente chiamato S.P.V (Special Purpose Vehicle), dove far confluire tutti i capitali degli investitori della cordata, per esempio Zong Qinghou di Wahaha Group e Wang Jianling di Wanda Group. Ma ci sarebbe, sempre secondo la Rosea, anche una presenza italiana nella composizione della “squadra” made in China, ovvero un imprenditore lombardo, molto apprezzato dal presidente rossonero, che ha interessi nel campo del lusso a Pechino, Hong Kong e Russia.
“Mi prendo del tempo“, avrebbe confidato Berlusconi ai suoi collaboratori più vicini. E’ il momento delle riflessioni, delle verifiche sulle proposte concrete arrivate al Milan nei giorni scorsi: la decisione finale arriverà aspettare entro 30 giugno, perché il Diavolo ovviamente vuole iniziare già la prossima stagione con il rinnovato assetto dirigenziale. E Mr. Bee? Il broker di Bangkok non molla, ma rischia di essere beffato.
This post was last modified on 5 Maggio 2015 - 15:17