Trattative, attese spasmodiche e ripetuti colpi di scena. La cessione di quote del club rossonero è diventato un thriller ancora lontano dalla soluzione, anche perché i cinesi sono entrati in scena con molta decisione. Anche la nuova convinzione del presidente Berlusconi, intenzionato a mantenere la maggioranza della sua creatura, potrebbe vacillare di fronte al pressing del nuovo gruppo imprenditoriale. Una cordata affiliata direttamente al governo di Pechino, probabilmente rappresentata proprio dalla dama cinese che, dal 2 maggio, sta assediando direttamente Arcore e dintorni.
La certezza, come riporta l’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, è che i cinesi sono interessati esclusivamente nell’ottica di una quota di maggioranza del club, da ottenere magari con un passaggio graduale nel giro di pochi anni. La prima offerta era quella di un pacchetto di lancio compreso tra il 30% e il 40%, da aumentare nel giro di 4 anni fino a diventare una quota vicina al 70%. Berlusconi, dal canto suo, sembra deciso a lasciare solamente una quota di minoranza per una cifra che si aggira tra i 250 e i 300 milioni, in modo da iniettare denaro fresco nel sangue di un Milan che ha bisogno di rinforzarsi sul mercato. Ai cinesi verrebbe lasciato il business relativo alla costruzione dello stadio, che molto interessa al Wanda Group ma che ancora non può bastare per convincere la cordata di Pechino. Il gruppo è però solido e fornisce garanzie importanti che, in caso di offerta particolarmente allettante, potrebbero convincere l’ex premier a lasciare il controllo del Milan in buone mani.
Nel frattempo, il versante che si è più raffreddato è quello legato a Mister Bee, tornato in patria senza il benestare di Berlusconi per la scalata alla maggioranza del club. Il preaccordo firmato il 5 marzo a Villa San Martino è stato ribaltato dalla controfferta di Berlusconi (poco più del 40% per 300 milioni), minando le certezze del gruppo alle spalle del thailandese. La situazione è dinamica e in continua evoluzione mentre, probabilmente nel fine settimana, è previsto un nuovo incontro tra la dama cinese e il presidente, perché il governo di Pechino è deciso a continuare il pressing. Berlusconi sta gestendo l’affare in prima persona: in ballo c’è il futuro del Milan.