Meglio senza Menez? No…

Menez sì o Menez no? Uno dei dibattiti più caldi e dei dubbi più ricorrenti che si aprono quando si parla del Milan, soprattutto quello che verrà, riguarda l’utilità o meno del francese che, anche nella stagione migliore della sua carriera, non ha convinto proprio tutti. C’è qualche perplessità, infatti, sulla sua disciplina tattica, sulla sua capacità di adattamento all’interno di una squadra e su quanto il suo essere innamorato del pallone e essere un anarchico in campo, possa fare bene alla squadra. Il mercato, se arrivasse un’offerta congrua, potrebbe portarlo lontano da Milanello, ma per adesso il Milan se lo tiene stretto.

In questo momento, infatti, potrebbe sembrare quantomeno autolesionista immaginare il Diavolo senza quello che, numeri alla mano, è stato il suo miglior calciatore stagionale. Dopo l’espulsione subita contro il Genoa, che gli è costata 4 giornate di squalifica per le frasi ingiuriose rivolte all’arbitro, i sui detrattori avevano sentenziato che nelle gare senza di lui, si sarebbe visto un Milan migliore. Dati e risultati alla mano, questo non è successo. A parte la vittoria contro una Roma deludente e rinunciataria, infatti, la squadra ha perso male (anche se in dieci) contro Napoli e Sassuolo.

Al suo rientro, che avverrà a Bergamo all’ultima di campionato, manca solo la gara di domenica sera casalinga contro il Torino, ma di certo non si può dire che il Milan sia migliore senza Menez. Troppo spesso, è vero, in questa stagione la squadra è stata dipendente dai suoi umori, dai suoi alti e bassi e ha ottenuto risultati in base al rendimento del francese, ma senza di lui la qualità tecnica si abbassa ancora di più e con lei anche l’imprevidibilità e la pericolosità offensiva. Quel che sarà lo vedremo e lo scopriremo tra qualche settimana, ma in questo Milan uno come Menez serve come il pane.

Gestione cookie