Possiamo stare qui a cercare ogni tipo di colpevole, ogni tipo di attenuante e scaricare le colpe a società e allenatore. Tutto plausibile ma la verità, ormai assodata, è che questa squadra è mediocre, questo Milan è scarso, per dirlo alla Boban.
Sicuramente non vale il decimo posto attuale, sicuramente avrebbe potuto e dovuto fare di più ma si è capito che a parte due o tre elementi, la rosa manca di personalità, carisma, qualità e fame di vittoria. Se anche dopo una gara come quella di Udine, se anche dopo un ritiro, se anche dopo una situazione drammatica e una classifica del genere, se dopo l’accerchiamento mediatico dopo Udine in cui si è scritto di una lite con Inzaghi sul pullman, se dopo tutto questo l’atteggiamento in campo è quello visto con il Genoa, c’è pochissimo da salvare , c’è pochissimo da fare e non resta che rassegnarsi all’evidenza: i valori tecnici e di determinazione di questi giocatori sono scadenti.
Per qualcuno la squadra, ormai distaccata dal pensiero e dalle idee di Inzaghi, avrebbe giocato ‘contro’ il tecnico anche se questa opzione è sempre difficilissima da credere e da pensare quando si parla di professionisti. Il nulla cosmico evidentemente è dovuto a limiti tecnici dei giocatori che anche dopo il 2-0 del Genoa non hanno mostrato il minimo cambiamento di aggressività o di voglia. La soluzione, impossibile, dovrebbe essere quella di ‘esonerare’ tutti loro ma si sa che nel calcio paga sempre la guida tecnica. Lo richiesta della curva di giocare le prossime partite con la maglia gialla perchè non degni di quella rossonera è un pensiero comune a tutti quelli che vivono e soffrono per questi colori. E’ il momento più buio dell’era Berlusconi, che forse chiuderà in maniera malinconica un’avventura incredibile e forse irripetibile.