Cinquantadue anni giusto oggi, più della metà in rossonero. Filippo Galli, responsabile del settore giovanile del Milan, traccia a SpazioMilan.it un bilancio del presente e del prossimo futuro, tra Final Eight, Modello Milan e non solo.
In tre decenni rossoneri, qual è il suo ricordo più bello?
“Sono costretto a citarne due: naturalmente la prima vittoria con Arrigo Sacchi in campionato a Como, nel 1988, perché si tornava a vincere dopo la stella. E per me, che sono da sempre rossonero, voleva dire tantissimo. Poi non posso non citare il 1994, con la vittoria in finale di Champions contro il Barcellona di Cruijff”.
E il ricordo più vivido da quando è leader del settore giovanile?
“Vivo ogni giorno momenti importanti che lasciano sempre il segno. Per quanto mi riguarda, negli ultimi due anni stiamo facendo qualcosa di importante con una mentalità molto distante rispetto alla tradizione del settore giovanile in Italia: ci stiamo sempre più avvicinando al modo di lavorare europeo, anche se il percorso è ancora lungo. Siamo soltanto al 10% di ciò che abbiamo in testa. E devo ringraziare la società per tutte le risorse che ci mette a disposizione”.
Ha parlato di Sacchi: cosa pensa delle sue recenti parole che hanno acceso la polemica attorno all’Inter del Triplete, totalmente straniera?
“La mia esperienza è molto legata a quanto spiegato dal mister: al tempo degli olandesi, ho voluto sempre sottolineare come la fortuna fosse anche stata quella di essere arrivati in un gruppo italiano che aveva una cultura del lavoro unica. Per ogni club credo sia un elemento importante”.
Capitolo Final Eight, ci aspetta un grande giugno con Primavera e Allievi.
“Sappiamo che nelle fasi finali può succedere di tutto. La Primavera, tra l’altro, è molto molto giovane: sembra quasi che giochino in una categoria diversa. Ma siamo convinti di poter far bene e sicuramente non ci snatureremo: vogliamo convincere attraverso i nostri principi di gioco. Con Brocchi siamo assolutamente allineati”.
Mancherà Gamarra, chiamato in Nazionale.
“Siamo contenti per lui e ovviamente per noi. Il 31 maggio ci sarà la diramazione dei 23 convocati per la Copa América e vedremo se invece, alla fine, resterà con noi”.
Cosa attenderci, invece, dagli Allievi?
“È un altro gruppo interessante per la proposta di gioco, ma tutte le squadre che stanno proponendo il nostro calcio per noi sono motivo d’orgoglio. A noi interessa la crescita del giocatore e continuare a fare in modo che i giocatori migliorino”.
Cosa pensa, allora, delle parole di Berlusconi sullo scarso utilizzo di giovani da parte di Inzaghi?
“Le parole di Berlusconi, come quelle dell’amministratore delegato, non si discutono. Senza entrare nello specifico, dobbiamo lavorare perché i nostri giocatori arrivino sempre più pronti al salto in prima squadra. Aspettiamo e vediamo cosa succederà in futuro: credo ci siano ragazzi interessanti. Da parte nostra, cerchiamo sempre di mettere grande professionalità e disponibilità nel lavoro e per gli obiettivi che abbiamo. Le decisioni finali, poi, non spettano a noi”.