Tra le tante notizie poco piacevoli che circolano in questo periodo, una esce dal coro: Stephan El Shaarawy è finalmente tornato a lavorare col gruppo. Salvo sorprese dell’ultimo minuto, è probabile che contro il Sassuolo possa tornare tra i convocati e che rientri in campo contro il Torino. Per salvaguardarlo ulteriormente, è possibile che torni definitivamente nell’ultima di campionato contro l’Atalanta, magari per uno spezzone di partita. Il numero 92 del Milan è rimasto fuori più di 100 giorni in questa stagione a causa della maledetta frattura al metatarso del piede destro. Dopo la stagione 2012-2013 ai massimi livelli e quella 2013-2014 fatta di sole 6 presenze e una rete in estate, quest’anno era chiamato a confermare quanto visto il primo anno in rossonero.
El Shaarawy è partito alla grande ad agosto con l’assist contro la Lazio alla prima giornata di Serie A, a giovarne era stato Honda al settimo minuto di gioco. Ne seguiranno altri due, alla settima contro l’Hellas Verona sempre per il fantasista giapponese e alla dodicesima contro l’Inter per Menez. La prima e unica rete contro la Sampdoria l’ha siglata al Marassi nell’undicesimo turno, quando l’attaccante ha portato in vantaggio il Milan al decimo del primo tempo: 2-2 il risultato finale. Tutto ciò in 16 presenze con la maglia rossonera, 15 in campionato e una in Coppa Italia. La ventesima giornata è stata l’ultima per Stephan, sconfitta per 3-1 contro la Lazio e una prestazione da dimenticare. Nella settimana successiva alla gara contro i biancocelesti, la sfortunata frattura al piede.
Era la fine di gennaio ed inizialmente i medici davano per conclusa la stagione di El Shaarawy. Il duro lavoro l’ha portato ad anticipare i tempi e ad essere a disposizione di Filippo Inzaghi prima del termine del campionato. L’attaccante probabilmente rappresenterà una delle rare buone ragioni per vedere il Milan fino alla fine di maggio. Il Faraone non sarà mai un giocatore qualsiasi, legato a filo diretto ai colori rossoneri. Per sua sfortuna vivrà un’estate non proprio al sicuro e sfortunatamente ancora indecifrabile. E’ uno dei giocatori in bilico: non per il rendimento, solo per fare cassa. Il rischio di svenderlo è troppo alto, ma al momento è meglio non pensarci. La parole d’ordine si chiama “campo”, banale ma visto col binocolo da Stephan.