Si chiude finalmente con dei risultati positivi una stagione da dimenticare. Come contro l’Atalanta, l’unico obiettivo era congedarsi dignitosamente. E la squadra di Inzaghi ha dimostrato che, nelle partite da giocare con leggerezza e senza l’assillo del risultato, sa esprimere un buon gioco. Tuttavia, i rossoneri sono entrati in campo con mezz’ora di ritardo, e dopo il vantaggio atalantino, frutto di un dominio territoriale piuttosto netto, si sono svegliati con il rigore di Pazzini e il vantaggio di Bonaventura, che ha poi offerto il bis nella ripresa, senza esultare. Un successo che, anche se rimane privo di gioie, lascia speranze per un futuro migliore. Non è ancora persa, inoltre, Inter e Torino permettendo, la speranza di raggiungere l’ottavo posto, che eviterebbe ai rossoneri di disputare il terzo turno di Coppa Italia a metà agosto. Un impegno che, anche se sulla carta agevole, rischia di spaccare a metà la preparazione estiva dei rossoneri. Anche questo “obiettivo”, però, sembra essere praticamente sfumato. Accontentiamoci, per ora, di aver chiuso dignitosamente la stagione. IN RIALZO.
Quella di ieri sera è stata molto probabilmente l’ultima partita di Inzaghi da allenatore rossonero. SuperPippo continua a vedersi sulla panchina milanista anche nella prossima stagione, ricordando spesso di avere un contratto fino al 2016. La realtà è, però, ben diversa. Il suo Milan non è riuscito a raggiungere neppure l’Europa League, obiettivo minimo stagionale, e i pretendenti alla sua panchina non mancano. In attesa della decisione di Ancelotti, in dubbio se tornare al Diavolo o prendersi un anno sabbatico, ci sono Montella, Mihajlovic, Sarri, Conte e persino Brocchi, solo per ricordare quelli più in voga negli ultimi tempi. Difficile, ai limiti dell’impossibile, che Inzaghi possa avere la possibilità di riscattarsi. Spiace che non abbia potuto salutare i suoi tifosi, che hanno abbandonato anzitempo il settore ospiti dell’impianto bergamasco. In compenso ha ricevuto l’affetto di tutti i supporter atalantini, nella città che lo ha lanciato come calciatore. STAGNANTE.
A proposito dell’atteggiamento intorno a Inzaghi, è un po’ tutto l’ambiente a deludere, soprattutto la società, che sembra quasi intenzionata a scaricare l’ennesima bandiera come se fosse un traghettatore qualunque. Speriamo vivamente di sbagliarci, che SuperPippo non venga trattato come Ambrosini, Seedorf o, ancora prima e ancora peggio, Maldini. Ma Galliani che va a Madrid per corteggiare Ancelotti, con Inzaghi ancora a sudare a Milanello per preparare l’ultima di campionato ed evitare di chiudere senza dignità, ci è sembrata l’ennesima caduta di stile di una società che negli ultimi anni ha troppe volte esagerato in senso negativo. Si poteva aspettare una settimana. È vero, il tempo è denaro, ma forse il rispetto è una cosa più importante. IN RIBASSO.
In ogni caso, con la chiusura del campionato ormai sancita, il mercato comincia a entrare nel vivo ben prima dell’apertura ufficiale. E i rossoneri cercano di muoversi non soltanto sul fronte panchina. Nei giorni scorsi si è parlato, complice il volo di Galliani a Madrid, di un interesse per Mandzukic e Mario Suarez dell’Atletico. Ma i Colchoneros potrebbero subire il blocco del mercato in entrata, per cui hanno frenato, anche se Suarez si svincolerà comunque a fine stagione. Interessa anche il gioiello del Siviglia Bacca, che ha trascinato gli spagnoli alla conquista dell’Europa League. Si è parlato anche del talento del Borussia Dortmund, Gundogan. Tuttavia, in entrambi i casi, si tratta di colpi molto costosi e, comunque, tutto dipenderà dal nome che siederà sulla panchina rossonera. Più concreto sembra, invece, l’assalto a Bertolacci. Galliani e Preziosi hanno fissato un appuntamento a Forte dei Marmi per parlare del centrocampista. Resta, però, pressante, l’insidia Roma, che detiene l’altra metà del cartellino e che è seriamente intenzionata a riportare il genoano a Trigoria. L’obiettivo dell’ad rossonero è, pertanto, quello di lavorare insieme a Preziosi per poter soffiare Bertolacci ai giallorossi. La priorità resta, in ogni caso, quella di rafforzare l’ossatura della squadra, quindi una punta, un centrocampista e un difensore di livello. Ci attende un’estate molto calda. Il peggio sembra essere alle spalle, si spera. IN RIALZO.