Berlusconi ricambia idea: vende solo il 35% del Milan. E vuole le conferma di Galliani e Barbara

Pretendere chiarezza sulla cessione del Milan è sacrosanto, ma sembra impossibile averla visto che l’attore protagonista non solo ha le idee confuse ma le cambia spesso. Fino ai giorni scorsi Silvio Berlusconi si era detto pronto a privarsi della maggioranza della società ad un soggetto in grado di spendere molto per far tornare, e mantenere, il Diavolo a grandi livelli. In queste ore invece, spiega La Gazzetta dello Sport, il presidente rossonero ci avrebbe ripensato e preferirebbe vendere una quota di minoranza.

Berlusconi sta cercando un socio al quale consegnarli al massimo il 35%, con la promessa poi di salire negli anni successivi. Siamo tornati alle origini, all’ipotesi iniziale, non a caso il comunicato di Fininvest dello scorso 14 febbraio si limitava a parlare di “interesse mostrato da vari soggetti per una partnership”. La cordata cinese, appoggiata dal governo di Pechino, si è già detta disponibile ad un ingresso soft, mentre Mr. Bee nel suo viaggio a Milano proponeva suon di milioni per il 60% del club. In ogni caso il “prescelto” dovrà rispettare due paletti molto importanti: garantire un versamento immediato di 200-250 milioni, così da rinforzare al più presto la squadra e magari vincere qualcosa nel 2015/2016; e mantenere l’attuale asset dirigenziale, con Adriano Galliani e Barbara Berlusconi confermati al loro posto.

Sottointesa ovviamente la permanenza di Silvio come presidente, il quale da tempo ha aperto ma mai spalancato le porte di Arcore per vendere il Milan. Non si fida, o forse non vuole ancora, di sicuro la situazione di permanente attesa alla lunga non farà bene.

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