Avversari e rivali per fede calcistica, uno bandiera milanista e l’altro cresciuto come allenatore nell’Inter, amici, compagni di corso a Coverciano e provati da simili difficoltà nella carriera intrapresa. Per Filippo Inzaghi e Andrea Stramaccioni quella di sabato non sarà una partita qualsiasi, non solo per l’intreccio delle rispettive vicende personali ma anche per la situazione contingente delle due squadre. Se il Milan viaggia nelle deludenti zone di media classifica, l’Udinese di Strama non se la passa meglio perché, dopo il tangibile calo delle ultime settimane, occupa un quindicesimo posto sicuro ma non soddisfacente.
Non è un mistero che tra i due giovani tecnici ci sia un rapporto di stima e amicizia consolidate, più volte manifestato pubblicamente anche in occasione della gara di andata. A San Siro vinse il Milan, in una delle prestazioni più convincenti della stagione di Inzaghi, quando le cose sembravano indirizzarsi per il verso migliore e si intravedevano sprazzi di gioco convincente. A un girone di distanza, la residue speranze rossonere di Europa passano dai 3 punti in palio a Udine, mentre Stramaccioni non può permettersi una brutta figura in un periodo tutt’altro che esaltante per i bianconeri. Al fischio d’inizio delle 18, si incroceranno ancora una volta due tecnici già accomunati dalle problematiche di un percorso precoce o, secondo alcuni, prematuro.
Proiettati sul palcoscenico di una grande squadra, forti della sola esperienza nel settore giovanile, non è difficile paragonare la prima stagione di Strama a quella di Pippo. Un inizio ricco di idee ed entusiasmo, coronato anche da qualche risultato di rilievo, prima di una discesa progressiva e senza fine, complicata dagli infortuni e da spiegazioni poco convincenti. Proprio nei momenti di difficoltà è venuta a galla l’inesperienza di entrambi, che hanno faticato a mettere un punto fermo all’involuzione delle rispettive squadre. Diventati allenatori nell’epoca del guardiolismo, Inzaghi e Stramaccioni stanno sperimentando la difficoltà di essere Guardiola quando si allena squadre incomplete, dove la tattica è forse più importante della gestione. Sabato sarà come un derby, che servirà anche per dare un senso a un finale di stagione altrimenti già scritto.
This post was last modified on 24 Aprile 2015 - 17:50