Lunga intervista di Giovanni Trapattoni rilasciata ai microfoni di Tuttosport. “Il Trap” ha parlato molto del Milan, a cominciare dalla questione societaria: “Il calcio è lo specchio del pianeta e ormai tutto è globalizzato. In altri paesi, vedi l’Inghilterra, i proprietari stranieri sono all’ordine del giorno da anni, gli sceicchi e i magnati russi hanno acquistato diversi club: diciamo che era solo questione di tempo. L’importante è che ci sia sempre un dialogo aperto fra proprietari, dirigenti e allenatore. In Italia abbiamo bisogno di soldi e quindi ben vengano questi capitali, l’importante è che non vengano sprecati. Se Berlusconi venderà, spero che i nuovi proprietari si presentino con un progetto serio”.
Sponsor di Inzaghi: “Indubbiamente si è trovato in difficoltà a superare certi ostacoli. Al Milan non ti chiedono solo i risultati, ma anche lo spettacolo e abbinare le due cose non è semplice. Pippo ha le sue idee e con il tempo le affinerà. Spesso ha puntato su uomini di quantità, più affidabili nel breve periodo, ma i tifosi rossoneri erano abituati agli olandesi e a Kakà: non semplice farglielo digerire. Se lo confermerei? È stato scelto ed è giusto che il club lo supporti ancora, in questo campionato si è temprato. Io penso che la società debba dargli fiducia, però non si può pensare che Inzaghi tiri fuori un vino buono dalle rape”.
Su Menez e Cerci: “Menez è un giocatore che stimo moltissimo. Ha qualità universali, può giocare ovunque, da punta, da ala o da numero 20. È stato il trascinatore del Milan. Cerci? Mi aspettavo di più da lui, però il ragazzo è bravissimo quando gioca in una squadra che si muove da orchestra: non a caso ha dato il meglio di sé con Giampiero Ventura, soffrendo invece altrove”.
This post was last modified on 15 Aprile 2015 - 12:16