Andry Shevchenko ha giocato e vinto tanti derby, ma intervistato dal Corriere della Sera ha voluto ricordarne uno in particolare. “Quando sono giù di morale – spiega – ripenso a quell’atmosfera, quella che precede una battaglia. Sarò scontato ma la doppia semifinale di Champions del 2003 non ha eguali, per il carico di tensione che portava con sé e per l’importanza della posta in palio. È bello ricordare l’adrenalina di quei giorni. La linea difensiva di quell’Inter era composta da grandissimi campioni da Zanetti a Cordoba, da Samuel e Materazzi. Con lui ci fu qualche episodio, e anche se qualche entrata fu dura, non si rivelò mai scorretto”.
Su Inzaghi: “I capelli bianchi? Eh sì ma ha tanta strada davanti da fare. Questi sono i primi passi della carriera”. Poi lancia Menez: “È quello che ha fatto più gol, ha preso la squadra sulle spalle e può spaccare l’equilibrio della partita. Poi porta il sette. Come me”.
Chi lo preoccupa dell’Inter? “Icardi perché è un giocatore che vede la porta”.