Poli: “E’ già iniziata la prossima stagione, il progetto del Milan è bello. Conte? Un mostro…”

Milan-Sassuolo fu la prima gara del 2015, l’inizio di una serie di gravi sconfitte che hanno portato alla crisi di classifica attuale. In quel pomeriggio del 6 gennaio i rossoneri passarono in vantaggio con un gol di Poli ed erano virtualmente al quarto posto, solo a -2 dal Napoli.

Poi cos’è successo? Prova a spiegarlo lo stesso centrocampista, intervistato stamane da La Gazzetta dello Sport: “Non è semplice da spiegare. Gli infortuni hanno inciso, ma in generale è stato un insieme di fattori che ci ha impedito di avere continuità. Il calcio è anche ciclico, ci sono periodi da rispettare nella fase di ricostruzione. Però siamo consapevoli di aver perso una grande occasione per accorciare i tempi della risalita del Milan. Non siamo contenti: c’è poco da dire e molto da fare“.

Poli e il Milan potevano fare di più? “Assolutamente sì. Se la stagione è andata così tutti potevamo fare di più, io per primo. Ma adesso siamo concentrati per cercare di ricostruire qualcosa di importante. Io leader del Milan? Faccio parte di un gruppo, ma cerco di assumermi le mie responsabilità. E credo che nel nostro spogliatoio ci sia un bel nucleo di italiani da cui ripartire. Tutti insieme possiamo essere leader. Questo è il momento in cui dobbiamo assumerci le responsabilità“.

Sul futuro: “In questo finale di stagione, abbiamo l’obbligo di fare bene. La fase finale di questa stagione è in realtà l’inizio della prossima: dobbiamo ripartire di slancio. Quando il Milan comandava in Europa, c’era uno zoccolo duro di giocatori italiani. Adesso a Milanello c’è un bel gruppo di ragazzi che hanno già una discreta esperienza e sono attaccati alla maglia rossonera. Il progetto è bello“.

Energie e gol: “Faccio allenamenti specifici, cerco di gestire meglio le forze durante la gara per non perdere lucidità in area, Inzaghi qualche gol in carriera l’ha fatto e mi dà dei consigli. Ma la cosa migliore sarebbe segnare in partita: mi darebbe maggiore tranquillità al momento del tiro davanti alla porta“.

Sulla Champions: “Se mi manca? Eccome. Anche perché lì emerge davvero il DNA del Milan. Nella scorsa edizione contro l’Ajax restammo in 10 dopo 20 minuti, ma riuscimmo a qualificarci lo stesso. Perché in Champions è sempre un altro Milan“.

Sulla Nazionale: “La speranza è di tornare nel gruppo, purtroppo all’ultima convocazione non ero al top. Ho avuto l’occasione di allenarmi con Conte: si nota subito la sua voglia di vincere e si percepisce che è un grandissimo tecnico. Tatticamente è un mostro. Croazia-Italia? Mi auguro di esserci. Ma il primo obiettivo è fare bene con il Milan per poter convincere Conte a chiamarmi. Dobbiamo chiudere bene il campionato per noi stessi, per i tifosi e per questa maglia mitica“.

Infine: “El Clàsico o il derby? In Spagna sono più avanti: un altro pianeta. E poi sono abituati ad avere una mentalità propositiva, vincente. Crescono su palcoscenici migliori. Ma quando San Siro è pieno, non c’è confronto: qui l’atmosfera è più calda. Chi è il più bravo nel mio ruolo ? In Italia sicuramente Pogba: qualità, tecnica, forza fisica, gol. Nel mondo per tanti anni il più bravo è stato Iniesta“.

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