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Il parametro zero intelligente

Simone Basilico è nello staff di SpazioMilan.it dalla sua nascita, l’8 marzo 2011, ed è una delle prime firme del sito, specializzato nel settore giovanile rossonero.

Ci sono parametri zero e parametri zero. Ci sono quelli regalati, quelli ricercati, quelli strappati alla concorrenza e quelli pesanti come macigni. Tutti frutto di intricate questioni di mercato che mai sapremo davvero, ma è il bello del calcio. Il Milan è l’emblema di questa nuova tendenza, tutta italiana a dire la verità, di costituire gran parte della la propria rosa sugli avanzi e gli scarti degli altri top team. Poi le alternative sono due: il giocatore sboccia e giù il cappello per chi l’ha scovato, oppure diventano ancore che incagliano la squadra nelle tumultuose acque della stagione. E la linea che definisce il successo è sottile sottile sottile.

La rosa del Milan è composta da 16 giocatori arrivati a costo zero. Si può definire “parametro zero intelligente” quel giocatore che, strappato alla concorrenza in un’età ideale per poter dare ancora qualcosa alla squadra, poi potrai rivedere sia nel caso dovesse fare bene, sia nel caso dovesse andarti male e quindi sei costretto a regalarlo per due lire. Ma hai comunque messo a bilancio una plusvalenza. Appartengono a questa categoria Antonelli, Montolivo, Suso, Cerci, Honda e Menez: non saranno questi leader che entusiasmano il pubblico, però permettono di dare ossigeno alle casse del club senza intaccare notevolmente il monte ingaggi, attraverso anche una vendita minima in futuro. Zavorre difficili da piazzare risultano invece giocatori come Diego Lopez, Agazzi, Alex, Bocchetti, Mexes, Paletta, Zaccardo, Essien, Muntari, Pazzini. Dieci pesanti stipendi che, una volta terminata la stagione, sei costretto a regalare al primo che passa per liberare un posto in rosa.

Se il diktat societario consiste nello spendere quanto incassato, allora devono anche rivalutati i parametri zero e la loro utilità non solo nell’immediato, ma anche in un’ottica futura di plusvalenza. Galliani, ancorato a procuratori amici e ai soliti collaboratori, non riesce a liberarsi da questa morsa che lentamente sta portando il Milan a fondo. Ma se lo hanno capito i tifosi, perché in società nessuno ci sente?

Twitter: @SBasil_10

This post was last modified on 14 Aprile 2015 - 10:44

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redazione