Si sta dimostrando un rinforzo, dal posto fisso in campo. E a gennaio, quando arrivò dal Parma, era difficile da immaginare, figurarsi da credere. Il presente della difesa del Milan si chiama (anche) Gabriel Paletta, intervistato stamane dal Corriere dello Sport.
Sul finale di stagione: “Abbiamo di fronte a noi ancora 10 partite con importanti scontri diretti contro squadre che sono in lotta per un posto in Europa, dobbiamo crederci per forza. Sarà fondamentale vincere perché un successo varrebbe doppio. Ce la possiamo fare“.
Su Inzaghi: “Ha una grande passione e ce la trasmette con forza insieme alle sue idee. Sta facendo i primi passi e ha bisogno ancora di un po’ di esperienza. Speriamo che alleni per tanto tempo“.
Sul Palermo e la coppia Dybala-Vazquez: “Sarà una sfida durissima, conosco bene entrambi gli attaccanti: formano una coppia perfetta anche se sono tutti e due mancini. Sono rapidi e letali in contropiede, dovremo stare attenti alle loro qualità. Si conoscono molto bene, sono amici anche fuori dal campo e hanno un’intesa vincente. Sono imprevedibili. Si capiscono bene in movimento, si cercano e si trovano ad occhi chiusi. Sono due giocatori importanti che si completano reciprocamente. Paulo e Franco insieme raddoppiano la loro pericolosità. Noi dovremo stare attenti a evitare che possano fare il loro gioco. La loro forza è anche quella di avere a sostegno l’intera squadra“.
Su Suso: “Quando sono arrivato siamo diventati subito amici. L’avevo notato poco in Inghilterra, non pensavo potesse essere così forte… Si allena con grande intensità. Sicuramente da qui fino al termine del campionato giocherà ancora qualche partita“.
Sulla difesa: “Io sono arrivato solo a fine gennaio… Non mi sembra che in questo momento la situazione sia così disastrosa. Dove abbiamo fatto veramente male è stato a Firenze. Quei due gol di testa erano evitabili, ci siamo fatti sorprendere”.
Sulla concorrenza: “Non la temo affatto. Tocca a noi mettere in difficoltà l’allenatore. È necessario avere una rosa competitiva. Meglio stare tutti bene per schierare sempre la squadra migliore“.
Sulla Nazionale: “Se farò bene nel Milan sono sicuro che tornerò in azzurro. Conte mi ha chiamato già alla sua prima convocazione, poi mi sono fatto male alla schiena ed ero indisponibile. Se farò bene nel Milan penso che sarò tenuto in considerazione. Oriundi? Possiamo dare una mano anche noi, se il passaporto è regolare non vedo perché non si debba essere convocati. Conte predilige la difesa a tre, io sono prontissimo“.
Sul Parma: “La situazione era già da tempo molto complicata. Ci avevano fatto molte promesse che si sono rivelate tante bugie. Peccato: Parma non meritava una soluzione così traumatica. Ghirardi? Certo. Non è mai stato chiaro. Anche se poi lui si è giustificato dicendo che era stato a sua volta tradito da Taci“.