Archiviata la sosta per le nazionali, in occasione della ventinovesima giornata di Serie A, il Milan fa tappa al Renzo Barbera di Palermo. Undicesimi in classifica, con trentacinque punti all’attivo, i padroni di casa, che figurano tra le squadre rivelazione del campionato in corso, sono una compagine ostica e compatta, che è solita scendere in campo con grinta e determinazione e mettere in scena prestazioni caratterizzate da ritmi alti e intensità. Si prospetta una gara difficile, per i ragazzi di Inzaghi, che non dovranno sbilanciarsi e che dovranno cercare di sfruttare al meglio le occasioni a loro disposizione.
Punti di forza: le ripartenze; il tridente d’attacco.
Il tecnico dei rosanero, Giuseppe Iachini, è intenzionato a disporre i suoi uomini con un 4-3-1-2 mirato ad avere la meglio nello scontro in mediana, a ben proteggere la difesa, a impadronirsi delle corsie laterali, a interdire con regolarità, a ripartire al meglio e a mettere in luce le qualità degli attaccanti. Proprio così. Una volta recuperata la palla, grazie al lavoro dei centrocampisti in fase di non possesso, il Palermo cercherà di mettere in scena azioni di rimessa. Azioni di rimessa che saranno comandate e portate a termine dalle tre punte, che dovrebbero essere Vazquez, Dybala e Belotti. Il primo è un trequartista dotato di tecnica e senso del gioco, mentre gli ultimi due sono una coppia d’attacco compatibile, in grado di assicurare gol (Dybala ha finora segnato dodici reti in ventisette presenze), movimenti intelligenti, classe ed efficacia in fase di finalizzazione.
Punto debole: la difesa.
Malgrado Iachini sia intenzionato a cambiare modulo, il tallone d’Achille del Palermo rimane la retroguardia. Retroguardia che, al momento, ha subito quarantuno reti in ventotto gare di campionato ed è la sesta più battuta della competizione. I difensori esterni, Vitiello e Daprelà, hanno problemi in fase di copertura e non sempre si proiettano in avanti al meglio, tanto da essere poco precisi nell’esecuzione dei cross, mentre la coppia centrale alterna buone prove a prestazioni caratterizzate da errori riguardanti la mobilità, il senso del gioco e della posizione. Ecco allora che, qualora riuscisse a impadronirsi delle corsie laterali e fosse concreto nei momenti decisivi della partita, sfruttando al meglio le possibili amnesie del tandem Terzi-Gonzalez (quest’ultimo è reduce da un infortunio), il Milan potrebbe sfondare e avere la meglio.
Giocatore chiave: Paulo Dybala.
Attaccante completo, bravo sotto porta, in possesso di qualità tecniche, abile nello smarcarsi, nel tenere palla e nel fare salire la squadra, Dybala è il rosanero più pericoloso. Con le sue giocate e i suoi movimenti, può mettere in difficoltà (e trafiggere) la nostra retroguardia da un momento all’altro.