Iniziano a circolare seri dubbi sulla fattibilità del progetto del Milan per la realizzazione del nuovo stadio di proprietà al Portello. Il costo dell’impianto, stimato intorno ai 300 milioni di euro, e l’assenza di un piano immobiliare ad esso correlato (abitazioni ad uso privato) sarebbe i principali dubbi, secondo Tuttosport, che il mercato del real estate sta muovendo verso il progetto rossonero. Con le banche che difficilmente potrebbero aprire un finanziamento così ampio senza determinate garanzie.
Ma nonostante questo il sogno di Barbara Berlusconi di creare un quartiere milanista resta possibile: lo ha confermato ieri Mauro Tavola, direttore delle sponsorizzazioni del club (leggi QUI). Costruire l’impianto di fronte alla sede di via Aldo Rossi sarà difficile, ma i giochi si faranno solo a fine aprile quando è attesa la decisione di Fondazione Fiera Milano: quindi si può ancora sperare. La zona del Portello però non è l’unica zona tenuta sotto osservazione, che tiene aperte piste alternative. Per esempio l’area dell’ex dogana di Milano-Scalo Farini oppure quella relativa all’Expo, all’interno della cittadella dello sport tanto cara a Maroni. Entrambe sarebbero fornite con i mezzi e presenterebbero dei vantaggi strutturali.
Il bando per la riqualificazione dello Scalo Farini è sempre nelle mani dell’imprenditore Manfredi Catella, che già lo scorso inverno l’aveva proposta come opzione al Portello. Mentre se la scelta dovesse ricadere sull’Expo, ci sarebbero delle sovvenzioni a livello europeo che permetterebro di ammortizzare i costi. Non solo cessione della società, il presente del Milan dipenderà molto anche dalla questione stadio.