L’inversione di rotta può generare un’inversione di esterni? L’analisi

Dopo le recenti critiche mosse alla poca compatibilità tra la punta rossonera Mattia Destro e gli esterni rossonero, nel modo in cui giocano, ovvero col piede preferito opposto alla fascia di riferimento e quindi con la possibilità di rientrare a calciare, a molti è sorto un dubbio squisitamente tattico che Filippo Inzaghi dovrebbe non sottovalutare: invertire gli esterni e dar loro meno possibilità di iniziativa personale offensiva d’accentramento e più gioco sul largo. Ma spieghiamoci meglio.

Il fatto di riportare Cerci sulla sinistra e Menez sulla destra significherebbe certamente una possibilità maggiore nel 4-3-3 di soluzioni offensive: ai due resterebbe sempre la possibilità di sfidare palla al piede gli avversari puntando l’area di rigore come a loro sappiamo piace, ma una volta superato il loro diretto difensore avrebbero l’opportunità di calciare o servire il compagno in mezzo con molta più semplicità. A guadagnarne potrebbe essere tutta la squadra.

Giocare sugli esterni offensivi larghi significherebbe più palloni per i due playmaker offensivi Cerci e soprattutto Menez; giocare sugli esterni offensivi larghi significherebbe anche più cross per Destro da buttare dentro; giocare sugli esterni offensivi larghi significherebbe limitare i terzini a dare equilibrio nelle fasi di gioco, disponibili allo scarico più che alla sovrapposizione, con un sostanziale miglioramento ipotetico della fase di non possesso; giocare sugli esterni offensivi larghi significherebbe allargare le maglie delle difese avversarie a favore delle incursioni di Bonaventura, Poli o chicchessia. Una soluzione che date le possibilità evidenziate non sarebbe da scartare affatto.

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