L’Inter di Roberto Mancini è una squadra temibile ma discontinua. Decimi in classifica e distanti otto punti da quel sesto posto che significherebbe Europa League, i nerazzurri sono al momento protagonisti di una stagione del tutto insoddisfacente e altalenante, tanto da avere alternato buoni risultati a disfatte del tutto evitabili, da essere lontani dall’accesso alle coppe europee e da non avere centrato nessun obiettivo stagionale. Tuttavia, in una gara imprevedibile qual è il derby, l’Inter potrebbe mettere in scena una performance di alto livello e aggiudicarsi la posta in palio.
Punto di forza: la fase offensiva.
In attacco, Mancini può contare su giocatori che, quando in condizione, possono creare occasioni pericolose ed essere decisivi. Mentre Hernanes è un centrocampista forte sotto l’aspetto fisico, dotato di senso del gioco e della posizione e abile in fase di costruzione, Shaqiri è un trequartista un po’ discontinuo, ma in possesso di ottime potenzialità, resistenza, propensione al dribbling e all’azione personale e qualità tecniche. Infine, al fianco di un Palacio finora deludente ma in grado di recuperare lo smalto da un momento all’altro, figura Mauro Icardi. Mauro Icardi che è un centravanti di alto livello, bravo a smarcarsi e a finalizzare le occasioni a propria disposizione. Che dire, guai a concedere spazi e occasioni all’Inter. Già, con una punta come Icardi, il gol è dietro l’angolo.
Punto debole: l’interdizione.
Il vero problema dell’Inter riguarda la mancanza di interdizione. Proprio così. I nerazzurri, a centrocampo, faticano a fare filtro e ad avere la meglio nei contrasti. L’unico incontrista a disposizione di Mancini è infatti il discontinuo Medel, mentre Hernanes è un mediano dotato di fosforo e tecnica, ma lacunoso sotto l’aspetto del dinamismo e della fase di non possesso. Le assenze di Brozovic e Guarin, che tra l’altro non brillano per continuità e che, seppur per motivi diversi, non sempre recuperano un buon numero di palloni, non possono che peggiorare la situazione. Ecco allora che, in mediana, l’Inter dovrebbe concedere spazi. Spazi che potrebbero non essere colmati dalla retroguardia che, chiamata agli straordinari, potrebbe tremare spesso e volentieri.
Giocatore chiave: Mauro Icardi.
Prima punta abile nello smarcarsi e dotata di un incredibile senso del gol, l’argentino, che nella stagione in corso ha segnato ventuno reti in quaranta presenze, è un attaccante a dir poco temibile. Se servito, può segnare in qualsiasi circostanza. I difensori rossoneri non devono perderlo di vista per nessun motivo. Pericolo numero uno. Incubo costante.