“Diego Lopez è una persona straordinaria, con un solo difetto: non sopporta di prendere gol”. La sentenza di William Vecchi di qualche tempo fa, riportata dall’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, si è rivelata quanto mai fondata anche dopo la complicata stagione rossonera. Il numero uno spagnolo è stato una delle poche note liete di un anno disgraziato, almeno finora, e ha saputo coniugare le prestazioni in campo a doti umane non indifferenti. Anche perché, riguardo gli aspetti tecnici, l’ex preparatore rossonero non aveva dubbi: “Ha una buona presa, spinge con tutte e due le gambe, è ottimo nelle uscite e anche con i piedi”.
Dopo aver gestito con eleganza il dualismo con Casillas, senza mai una parola fuori posto o un’uscita a vuoto, Diego Lopez ha deciso di cambiare aria, pur sapendo di lasciare il club campione d’Europa. “Non mi sono pentito della scelta” –ha spiegato a Canal Plus- “Perché sono convinto che il Milan tornerà grande e io ne sarò uno dei protagonisti; mi sento nel momento migliore della mia carriera”. Parole da leader che, nella stagione milanista, sono andate di pari passo con un rendimento costante, sicuro e mai banale. Nell’unica occasione in cui ha commesso un errore, a Parma, si è anche fatto male, prima di tornare e di conquistarsi la fiducia di tifosi e compagni di squadra.
Nel frattempo, Diego Lopez prepara il derby di domenica sera con la consueta applicazione negli allenamenti, continuando ad arrabbiarsi anche per un gol subito in partitella. Nella gara di andata, dopo aver compiuto un miracolo sulla conclusione ravvicinata di Icardi, si era dovuto piegare alla beffarda rasoiata di Obi. Anche se probabilmente servirà a poco per il raggiungimento dell’Europa, il portierone spagnolo vuole vestire i panni della cassaforte e mettere un primo tassello alla rinascita rossonera.