Diego Lopez, muro del Milan di questa stagione, si è raccontato ai microfoni di Canal Plus, ripercorrendo alcune tappe cruciali della sua carriera: “Chi mi ha convinto a tornare al Real? Mourinho, chiaro. Mi chiamò e mi diede la forza di affrontare quell’avventura. Mi disse che mi avrebbe voluto prendere già la stagione precedente e che confidava nelle mie doti. E’ una persona che con le sue parole, i suoi discorsi, ti porta dove vuole”.
Sulla competizione con Casillas: “M’immaginavo già cosa sarebbe potuto succedere. Nella chiamata con Mourinho si era parlato anche di questo, lui mi assicurò che avrebbe giocato il migliore. Che non aveva nulla contro Iker, che io non ero il suo bambino preferito. Forse Mou ero lo scudo di tutte le critiche, e quando se ne andò il bersaglio diventai io. Nella relazione con Casillas non è mai mancato il rispetto, mai un gesto sgradevole. Mentirei se dicessi il contrario: ad una certa si cambiò qualcosa ma a causa della concorrenza. Lui sicuramente non l’ha vissuta bene, anzi. Un giorno potrò dire ai miei nipoti di aver avuto una grande competizione con Iker, mito della porta del Real. Un orgoglio”.
Infine, il presente, al Milan: “Ho 32 anni e so bene come funziona tutto. Al Real avevamo vinto le due competizioni nelle quali non giocavo, nessuno mi dice niente e il club prende Keylor Navas un altro gran portiere. Non è che io mi sia fatto da parte perché mi sentivo inferiore. Ho solo preso la mia decisione, strada sportiva ed economica per la mia famiglia. Carlo e Vecchi mi parlarono benissimo del Milan”.