Tra ipotesi, congetture, dati di fatto e smentite, sono giorni caldi per la cessione di quote azionarie del Milan. Spuntano anche le prime certezze perché, come scrive La Gazzetta dello Sport oggi in edicola, la corsa orientale all’acquisto della società è ormai un affare tra due cordate, entrambe di chiara provenienza orientale. Se il nome del thailandese Bee Taechaubol, alias Mister Bee, era già entrato nelle cronache delle scorse settimane, anche l’avversario assume una fisionomia ben definita, identificandosi nel volto di Richards Lee.
L’affarista di Hong kong, avvistato ieri sera dalle parti di Arcore, è il rappresentante di una cordata di imprenditori ed era già stato visto a san Siro in occasione di Milan-Fiorentina, quando si era parlato di una visita per definire accordi commerciali. Non è escluso che già allora si fosse trattato l’argomento della cessione di quote del club, per le quali Lee potrebbe rappresentare le intenzioni di Zong o di mister Pink, entrambi imprenditore in Cina nel settore di vendita delle bibite. Nel frattempo, la giornata di ieri è stata all’insegna di voci, smentite e colpi di scena, sintomo di una situazione in continua evoluzione.
Al fragore della notizia di Aska News, secondo cui Berlusconi avrebbe confidato in occasioni private di aver venduto il 75% ai cinesi, è seguita una smentita secca ma non ufficiale, per voce di persone vicino al presidente interpellate dall’Ansa. La sensazione, però, è che i mesi di aprile e maggio potrebbero essere quelli decisivi perché, se da un lato terminerà la due diligence, cioè l’analisi dei conti, dall’altro arriverà la risposta definitiva in merito al progetto stadio sottoposto a Fondazione Fiera. Le prospettive? Una cessione di quote (25-30%) in vista di un’operazione graduale, oppure la cessione immediata della maggioranza del club. Il 28 aprile, data del prossimo CDA, probabilmente ne sapremo di più.