Il numero degli indizi a suo favore iniziano a pesare ma Mr. Bee non ha ancora in mano il Milan. Se la base dell’offerta sembra ben delineata, 500 milioni di euro per rilevare il 60% delle quote, la credibilità e le garanzie del personaggio restano in sospeso. La resa dei conti (nel vero senso della parola) è vicina perché nel prossimo weekend è confermato il nuovo viaggio a Milano del broker thailandese, pronto ad avanzare, come riferito ai collaboratori più fedeli, la proposta ufficiale non oltre il 30 aprile: nel giorno del CdA rossonero (verrà approvato il bilancio 2014) e per evitare in tempo la penale prevista in caso di mancata scadenza, come firmato nel pre-accordo nei mesi scorsi.
Ma attenzione ai cinesi, il vero scoop dell’approfondimento di stamane de La Gazzetta dello Sport. Perché Berlusconi non ha intenzione di cedere ad occhi chiusi al primo profilo interessante, anzi la volontà è proprio quella di mettere all’asta una buona fetta del club così da alimentare il mercato finanziario sperando di ricavare una cifra di vendita maggiore delle attuali aspettative. Il presidente rossonero starebbe aspettando che l’amico Richard Lee, famoso imprenditore di Hong Kong, riporti a galla e rilanci le ambizioni della cordata cinese nell’acquisire la maggioranza del Diavolo. E le risposte sono arrivate perché, sempre secondo la Rosea, sarebbe stato firmato un “memorandum of understanding” (documento d’intesa) per il possesso del 75% delle azioni. Ci sono però diversi dubbi sui soci di tale cordata: da Zong Qinghou, magnate della Future Cola che di recente ha smentito di essere in trattativa per entrare nel mondo del calcio, a Wang Jianlin, numero uno di Wanda Group già in affari con l’Atletico Madrid. Eppure il governo cinese starebbe spingendo i propri uomini più facoltosi ad investire nello sport occidentale per accrescere le rispettive forze economiche ed uscire dai soliti confini territoriali.
Mr. Bee o Mr. Lee, il nuovo derby è servito. E in base a come andrà a finire la dirigenza del Milan cambierà diversamente: nel primo caso spazio a Paolo Maldini ma anche Alessandro Nesta (previsto un ruolo istituzionale), più l’ingresso di Pablo Victor Dana (bracco destro di Bee Taechaubol che vive a Dubai); nel secondo la famiglia Berlusconi rimarrebbe membro di minoranza, con l’addio di Adriano Galliani e la restrizione delle mansioni di Barbara da amministratrice delegata a rappresentante marketing.