Daniele Mariani è giornalista pubblicista. Nello staff di SpazioMilan.it fin dalla sua nascita, l’8 marzo 2011, e vicedirettore dal 2012. Collabora con Mi-Tomorrow e il Giornale di Vimercate. E’ ospite di Top Calcio 24 e Milan Channel. Conduce “Milan Time”, un’ora di notizie rossonere nel palinsesto pomeridiano di Radio Milan Inter (96.1 FM e canale 288 del DTT).
La mancanza di De Sciglio non si è sentita. Ammetterlo significa ricordare lo standard delle prestazioni, banali e sbagliate, a cui non riusciva più a rimediare e soprattutto rendere merito al grande impatto di Antonelli dallo scorso febbraio in poi. Parliamo comunque di un rossonero speciale: unico vero esempio presente in rosa di prodotto del settore giovanile riuscito a restare parte integrante della Prima squadra dopo esserci arrivato, ricevendo in cambio fiducia anche eccessiva se paragonata al rendimento ma giusta per un speranza di 22 anni.
Il suo 2014/2015 fino ad ora è stato ben peggiore di quello della squadra, per colpa della fascite plantare ha perso più di 100 giorni (16 partite) per infortunio. Un’eternità nel mondo del pallone. Adesso il recupero dovrà sfruttarlo con personalità e coraggio per provare a chiudere il meno peggio possibile la personale stagione, dovendo fare gli straordinari per riconquistare il posto sulla fascia sinistra ma consapevole del grande vantaggio rispetto ai sani rivali: la capacità di poter fare potenzialmente la differenza sia a sinistra che a destra. Da una parte adesso regna Antonelli, sempre schierato dall’inizio alla fine da quando è tornato: condizione fisica e resistenza da clonare ai compagni. Risorsa stabile della Nazionale e autore, ieri, di una discreta prova da titolare. Dall’altra rimane Abate, importante simbolo dello spogliatoio pronto a correre su e giù ancora per diversi mesi vista l’imminente firma sul rinnovo di contratto (previsto un leggero aumento).
Insieme, De Sciglio, Antonelli e Abate, formano un reparto di terzini di buonissimo livello, secondo solo a quello della Juventus in Serie A. Per completarlo in estate ci vorrebbe un giocatore più forte di Armero e un giovane più interessante di Albertazzi. Inzaghi può finalmente sorridere avendoli finalmente tutti a disposizione per il Palermo, non era mai successo. Un motivo di vanto italiano in mezzo alla povertà generale.
Twitter: @Nene_Mariani
This post was last modified on 29 Marzo 2015 - 21:51