E’ vero: il Milan in due partite ha subito zero gol, il che è già una notizia contando le amnesie difensive dei rossoneri, ma gli avversari erano tra i meno temibili del campionato e, per giunta, in avanti si fa una fatica bestiale a rendersi pericolosi. E’ questo, al momento, il resoconto del 4-3-1-2, l’ennesimo modulo cambiato da mister Inzaghi in una stagione nel quale la quadratura del cerchio probabilmente non si troverà mai. Come analizza La Gazzetta Sportiva in edicola quest’oggi, la nuova disposizione tattica dei rossoneri è indubbiamente più ordinata e riesce a coprire meglio la porta difesa da Diego Lopez, ma quando si tratta di affondare il colpo, la manovra vive in un ristagno totale: i centrocampisti restano imbottigliati in mediana, sulle fasce si spinge con il solo Antonelli e gli attaccanti praticamente non ricevono palloni giocabili (per info chiedere a Destro). L’unico che cerca di dare una svolta è, manco a dirlo, Jack Bonaventura, positivo da trequartista, da mezz’ala e anche da mediano, ma non seguito a dovere dai compagni. Come si pretende di rendersi pericolosi e vincere le partite, se non si costruisce una trama di gioco degna di questo nome?
This post was last modified on 1 Marzo 2015 - 12:56