Muntari-Milan: prove d’addio?

Alla vigilia della partita di sabato sera a San Siro, Filippo Inzaghi è alla ricerca della miglior formazione da contrapporre al Cagliari di Zeman. Il Diavolo deve assolutamente vincere per provare a compiere il primo passo per uscire dalla crisi. I dubbi per la mediana sembrano essere risolti con Bonaventura arretrato come esterno sinistro, con Poli sul lato opposto. Davanti alla difesa giocherà il rientrante De Jong e dietro le punte Honda. Si delinea così l’ennesima bocciatura per Sulley Muntari dopo quella a sorpresa della scorsa giornata contro la Fiorentina, quando il tecnico rossonero gli preferì Essien. Il ghanese viene utilizzato col contagocce, quale sarà il vero motivo?

E’ difficile comprendere a pieno la scelta di Inzaghi di escluderlo, una decisione poco chiara e soprattutto poco pubblicizzata. Nessun rumors, nessuna voce e soprattutto nessuna spiegazione ufficiale. Muntari è sparito dopo le prime nove giornate di campionato: proprio la sfida contro il Cagliari del girone d’andata fu lo spartiacque della sua stagione. Otto presenze e due reti fino a quel momento, solita grinta e grande affidabilità. Dalla decima giornata in poi: una squalifica, piccoli infortuni e tanta panchina. E’ normale che sorgano dei dubbi e degli interrogativi a vedere il centrocampista ad un riposo forzato contro la Fiorentina, con in campo Essien e Van Ginkel in evidente difficoltà. La sua assenza non è certo mancata, ma ricordiamoci che Muntari è il centrocampista che ha messo a segno più gol quest’anno in rossonero.

E’ un giocatore che mette in campo cuore e passione a compensare una scarsa tecnica di base. Segna, s’impegna e ci mette l’anima. Qualche cartellino di troppo, ma è il suo ruolo che lo richiede. Con in campo De Jong, è normale che faccia panchina; con l’assenza dell’olandese era logico che si ritagliasse il suo spazio in campo. Il ghanese compirà 30 anni ad agosto e ormai è chiaro che non rientri più nel progetto del Milan a prescindere dal nome del futuro allenatore rossonero. L’impressione è che si stia delineando una sempre più probabile cessione durante la prossima estate, ad un anno esatto dalla scadenza del suo contratto. Che sia questo il reale motivo?

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