Piermaurizio Di Rienzo è giornalista professionista dal 2006 e coordinatore dei contenuti di SpazioMilan.it dal 2012. Dopo quasi un decennio di redazioni (Il Giornale, Leggo, Libero, Radio Lombardia e Sole24Ore), si è occupato per oltre due anni della comunicazione di alcune tra le più importanti manifestazioni fieristiche europee per poi intraprendere la strada di Food&Beverage Manager e CEO di una società del settore moda a Milano. Conduce il varietà sportivo “Falla Girare” ogni domenica su Radio Reporter. E’ direttore editoriale della free press pomeridiana Mi-Tomorrow.
La gara di Firenze ha messo a nudo ancora una volta due grandi pecche di questo Milan. Da una parte, la fragilità psicologica della squadra, incapace com’è di gestire un vantaggio. Dall’altra, l’imbarazzante involuzione fisica che, giunti alla soglia del 70′ minuto, trasforma quasi in zombie i giocatori in campo. Due problemi non certo nati sul campo del Franchi, ma che contro una Fiorentina, reduce dall’impegno in Europa League di giovedì scorso, sono saltati ancora di più all’occhio.
Sulla prima questione, relativa all’atteggiamento, la responsabilità non può che essere imputata al condottiero. E’ l’allenatore, infatti, che deve trasmettere la mentalità vincente ai giocatori, spronandoli a tirare fuori i cosiddetti attributi, accompagnando loro nella gestione del risultato e, ancor meglio, nel tentativo di mettere al sicuro i tre punti potenziali. La scena di Menez che tenta di convincere Inzaghi ad operare i cambi è emblematica. Tradisce la preoccupazione di tanti tifosi che puntano il dito contro l’inesperienza dell’allenatore rossonero.
Il tema della condizione fisica probabilmente è ancora più grave se pensiamo che il Milan non ha coppe europee e ha giocato appena due match in Coppa Italia. Gravissimo se consideriamo che l’ultima partita prima di quella di lunedì a Firenze risaliva a nove giorni prima, a San Siro contro il Verona. Insomma, una settimana abbondante per prepararsi al meglio e presentarsi con una tenuta piena sui 90′ minuti. Invece, si sono visti giocatori sulle ginocchia, pur con tutte le attenuanti del caso tra reduci da infortuni e altri poco utilizzati fino a questo momento. Ma non è proprio la condizione ideale per un calciatore quella di mettersi in mostra nelle poche chance che magari gli vengono concesse? Roba da psicologi, anche in questo caso. Imbarazzante vedere una squadra capace di squagliarsi come neve al sole.
This post was last modified on 18 Marzo 2015 - 14:33