Questa sera, alle ore 19.00, il Milan sfida al Franchi una Fiorentina determinata a tornare il prima possibile alla vittoria. Reduci da una brutta sconfitta esterna, subita per mano della Lazio, e da un uno a uno interno in Europa League, contro la Roma, gli uomini di Vincenzo Montella sono una squadra solida, compatta, ben organizzata, in grado di abbinare qualità, quantità, corsa ed equilibrio e, al momento, occupano il quinto posto della graduatoria. Insomma, per il Milan, si prospetta una partita molto difficile. I gigliati, superiori sotto l’aspetto tecnico-tattico, sono infatti motivati e determinati. Per non soccombere, servirà una grande prestazione.
Punto di forza: il centrocampo centrale; la trequarti.
Nel 4-3-2-1 di Vincenzo Montella, fondamentale è il lavoro del centrocampo, che sa alternare al meglio le due fasi e garantire tecnica, fantasia, senso del gioco e della posizione, inserimenti, interdizione, filtro, copertura e intensità. La mediana viola, che è formata da giocatori capaci di completarsi a vicenda, è infatti in grado di aggiudicarsi un buon numero di contrasti, muoversi con intelligenza, proteggere al meglio la retroguardia, permettendo ai laterali di difesa di spingersi in avanti con regolarità, fare girare la sfera con rapidità e cognizione di causa, impostare le azioni e fare in modo che i due trequartisti, dotati di qualità balistiche e fosforo, si esprimano al meglio e mettano in mostra con regolarità il loro potenziale.
Punto debole: la mancanza di un bomber.
Dal momento che Mario Gomez è indisponibile e che Salah dovrebbe partire dalla panchina, dovrebbe essere Alberto Gilardino a guidare l’attacco viola. Peccato che la punta originaria di Biella, prelevata a gennaio dal Guanghzou, non assicuri stabilità a lungo termine, fatichi sotto l’aspetto fisico, non risulti efficace nel lavoro sporco, tanto da non sapere tenere palla e fare salire la squadra, e sembri avere perso lo smalto dei tempi migliori. Certo, se servito con regolarità, considerati anche i problemi della difesa rossonera, potrebbe sbloccarsi. Tuttavia, potrebbe essere l’anello debole della formazione di Montella.
Giocatore chiave: Borja Valero.
In assenza dell’uragano Salah, è Borja Valero il fulcro del gioco della Fiorentina. Lo spagnolo, pur non essendo un fulmine da guerra, sa fare girare la squadra, assicurare esperienza, mettere in scena giocate illuminanti, architettare lanci precisi per le punte, rompere le trame avversarie e aggiudicarsi contrasti. Evergreen.
This post was last modified on 16 Marzo 2015 - 10:16