I più nostalgici ricorderanno con un pizzico di malinconia gli straordinari anni ’70, sinonimo di disco music e serate d’altri tempi. Nel 1977 usciva nei cinema “La febbre del sabato sera”, colonna sonora di molte adolescenze dell’epoca che rese celebri al grande pubblico le musiche del Bee Gees. John Travolta è Tony Manero in uno di quei film destinati a fare la storia del cinema, legato indissolubilmente al periodo nel quale è stato girato. E, sotto sotto, infondo infondo, la somiglianza fra Pippo Inzaghi e il celebre giovanotto di origini italiane che viveva a Brooklyn non è così lontana.
Entrambi hanno la febbre del sabato. Uno perché ogni qualvolta che partiva una musica del tempo non riusciva a contenersi e diventava il re della pista, l’altro perché non riesce mai a vincere quando gioca il sabato sera. O meglio, raccoglie pochissimi punti rispetto quelli a disposizioni. Il dato statistico condanna Inzaghi: quando il Milan gioca il sabato sera a San Siro, i rossoneri hanno vinto una sola volta, pareggiando in due occasioni e venendo sconfitti una volta. Cinque punti su dodici, per una media di 1.25 a partita: roba da retrocessione. E in uno dei momenti più difficile per la squadra rossonera, ora è tempo di tornare a vincere sabato sera contro il Cagliari di Zeman in piena lotta retrocessione.
Un sabato sera per ridare entusiasmo all’ambiente, un sabato sera nel quale bisogna tornare a vincere. Il Milan torna in campo il sabato sera dopo aver raccolto pochissimo in questo campionato, un sabato sera per tornare a ballare. Inzaghi come Tony Manero, perché no?