23 settembre, Empoli-Milan: van Ginkel fa il suo debutto con la maglia rossonera. L’entusiasmo, però, dura appena mezz’ora: la sua caviglia destra, infatti, fa crack, e la diagnosi non è rassicurante: trauma distorsivo con interessamento legamentoso. Niente “buona la prima” per l’olandese. Ma neanche la seconda, la terza e così via.
Il centrocampista, infatti, è attualmente l’elemento più ignoto della rosa del Milan. Le poche gare che ha giocato (senza infamia e senza lode) sono ancora insufficienti sia per una promozione che per una bocciatura definitiva. Ecco perché, da qui alla fine della stagione, Inzaghi gli darà altre occasioni da protagonista. A cominciare magari dalla gara di domenica contro l’Empoli, quando, complici gli infortuni (Bonaventura e De Jong sono ancora in dubbio, Montolivo più no che sì) e le ultime prove imbarazzanti di Essien e Muntari, potrebbe strappare in extremis una maglia da titolare.
Tre mesi e mezzo a sua disposizione per capovolgere l’indifferenza generale e trasformarla in approvazione. Altrimenti sarà addio certo: biglietto di ritorno per Londra e destino di nuovo nelle mani del Chelsea.