E’ vero che il progetto più suggestivo è quello del nuovo stadio di proprietà del Milan. Ma sull’area della vecchia fiera di Milano ci sono altre tre ipotesi di sviluppo. Si tratta di piani presentati insieme a quello del club rossonero, ora tutti al vaglio di Fondazione Fiera. E se è vero che quello del Milan sembra essere in cima al gradimento di chi dovrà decidere, è altrettanto evidente che le insidie non mancano.
C’è, ad esempio, il progetto di Vitali Spa, denominato “Milano alta”: un chilometro di percorso ciclopedonale sopraelevato sette metri lungo viale Scarampo che collega il nuovo quartiere CityLife con il Centro Congressi MiCo e la piazza Gino Valle, quella antistante Casa Milan. Si prevedono la realizzazione di un albergo da 350 camere, servizi di ristorazione, attività per il tempo libero e uno spazio dedicato alle start up tecnologiche. Investimento: 100 milioni di euro. Le perplessità sono legate alle reali potenzialità di business.
Poi c’è in lizza il “Magnete” di Prelios: un museo digitale con negozi ad alto contenuto tecnologico. Anche qui è previsto un hotel low cost da 250 camere, un poliambulatorio e una serie di spazi dedicati agli amanti della bicicletta e della musica. Dubbi? Tutti sulla sostenibilità economica.
Infine, la cordata Cile, Arcotecnica e Pkf propongono un “Village”, un punto di incontro per giovani con una vssta area riservata allo sport: dal free climbing allo skateboard, passando per vasche d’acqua con onde artificiali per il surf e simulatori di Formula Uno by Ferrari. Sulle balconate della vecchia fiera verrebbero realizzati negozi dedicati alle stesse attività sportive, bar e ristoranti, nonché un centro termale e un fitness center. Dubbi? Tutti sulla sostenibilità economica. Alla fine la spunterà Barbara Berlusconi?