Interesse per quote del Milan. Questo l’oggetto di un nuovo dossier arrivato sulla scrivana di via Aldo Rossi. La documentazione, secondo Tuttosport, era proveniente da una cordata araba, con ottime credenziali economico-finanziarie, la quale avrebbe manifestato la volontà di far parte del pacchetto azionario rossonero attraverso un business plan molto ricco: progetti e risorse, anche sul mercato.
Nello specifico, si parla di una proposta da 300 milioni di euro per rilevare il 30% delle azioni. Interessante, soprattutto in linea con le stime fatte dalla famiglia Berlusconi sul valore delle quote di minoranza del club. Un corteggiamento concreto, solo all’inizio: per adesso l’obiettivo è non dimostrarsi degli speculatori ma dare garanzie solide che possano permettere investimenti con cognizione di causa in prospettiva. I contatti con gli esponenti del mondo arabo (il fondo comprende la famiglia Mansour) sono costanti e fluidi, il loro schema d’azione prevedrebbe un ingresso soft per poi, una domani, provare ad acquistare la maggioranza del Milan. Affascinante l’idea di collaborare per la costruzione dello stadio, visto che gli imprenditori in esame hanno buona esperienza neòlsettore (in questo senso è possibile venga studiata una replica di Casa Milan proprio nel territorio degli emiri).
Un elemento in più, forse la ciliegina sulla torta, sta di fatto che al di là di tutto cresce l’attesa per la decisione di Fondazione Fiera Milano in merito al verdetto sull’impianto di proprietà progettato da Barbara Berlusconi, atteso il prossimo 10 marzo. E in caso di vittoria, ovviamente, qualcosa di maggiormente concreto dovrebbe muoversi a livello societario. Arabi ma non solo, perché sullo sfondo rimangono calde le piste che portano in Medio Oriente.