Ai microfoni di Tele Radio Stereo, anche Arrigo Sacchi ha commentato la polemica tra Milan e Juventus per l’episodio dubbio del gol di Tevez: “Sono amico di Galliani e Berlusconi, sono legato e riconoscente al Milan, ma questo non altera i miei giudizi. Il Milan sabato ha meritato di perdere contro una Juventus più squadra, più fluida nella manovra. Ha meritato di vincere in quanto migliore del Milan. Se si partisse dal riconoscimento del merito, a certe esasperazioni non si arriverebbe“.
Poi, una considerazione generale: “Il nostro è un Paese che non si rinnova, in cui gli arrivisti e gli opportunisti sono più dei professionisti. E questo si riflette nel calcio. In altri Paesi una vittoria non deve essere l’unico scopo, se non si vince grazie alla prestazione la vittoria vale meno. Quando allenavo l’Atletico di Madrid, battemmo la capolista Celta, chiudemmo in nove contro undici. Vincemmo senza giocare una grande partita. E tifosi e stampa non la celebrarono come un’impresa, da noi si sarebbe parlato di eroismo. Viviamo nel Paese delle arene, in cui il coro più gettonato è ‘devi morire’. Il calcio nasce come sport collettivo e offensivo, noi lo interpretiamo come sport difensivo e dove conta l’individuo”.