Tra Arcore e dintorni starebbe crescendo la convinzione di affidare la prossima panchina a una guida esperta, a prescindere dalle conquiste di Inzaghi da qui fino a fine stagione. È questa la sicurezza de La Gazzetta dello Sport, soffermandosi sull’ennesima smentita di Silvio Berlusconi dopo l’ennesima perplessità manifestata in pubblico martedì scorso e dando più importanza alle sottovalutate parole di Galliani al finto Ferrero (“Resistiamo fino all’estate, poi si vedrà“).
In casa Milan il fermento è palpabile, chi frequenta le stanze di via Aldo Rossi definisce concreto il tormento. Le frequenti alchimie tattiche di Pippo non danno l’impressione di portare acqua al progetto tanto caro alla proprietà. E sempre secondo la Rosea sono ancora fresche le ferite del flop Torres, ben visto dal presidente. E allora riprendono corpo piste già battute in passato riguardo al possibile nuovo allenatore. Un nome su tutti: Vincenzo Montella. Storia di un feeling nato da almeno due anni, ma prima il veto dei Della Valle e poi le difficoltà a pianificare l’accordo hanno sospeso, o meglio rimandato il discorso. Montella piace per il suo gioco offensivo alla Fiorentina, la capacità di produrre calcio “spettacolo” ispirandosi al Barcellona di Guardiola. Lo scenario ha un senso maggiore misurate le intenzioni del tecnico napoletano, voglioso di cambiare aria dopo il campionato in corso e magari caricarsi sulle spalle una squadra piena di aspettative come i rossoneri.
Ma non mancano le alternative. Da Luciano Spalletti (ancora legato allo Zenit) a Jorge Jesus (impegnato con il Benfica), fino Unai Emery (vincolato al Siviglia). Ipotesi più difficili, lo stesso percorribili. Infine, occhio a Conte… Inzaghi alle strette, o arriverà in Europa oppure l’addio sembra a un passo.