Scrivere in termini drammatici e in toni quasi catastrofici di questo Milan è ormai è diventata una triste abitudine di questo 2015 rossonero. Contro l’Empoli è arrivato l’ennesimo passo falso a San Siro, un pareggio, 1-1, che va sicuramente stretto agli uomini di Sarri e di lusso a quelli di Inzaghi.
La gara può essere riassunta vedendo ed analizzando solo il primo quarto d’ora in cui si è vista una sola squadra in campo, con idee, gioco, voglia di rincorrere l’avversario e applicazione verso le richieste dell’allenatore. Questa squadra, manco a dirlo, aveva la maglia azzurra e nei primi minuti ha letteralmente dominato il Milan, in casa sua. Come spesso in questa stagione all’Empoli è mancato l’ultimo passaggio e la finalizzazione. Sul finale del primo tempo il ritmo è calato, il Milan ha alzato il baricentro e nell’unica vera occasione della partita ha trovato il vantaggio con il primo sigillo di Destro. L’ex Roma è l’unico aspetto positivo di questa giornata a tinte più nere che rosse. In due partite con il Milan ha preso una traversa con il Parma e un gol oggi contro i Toscani. Considerando il pochissimo numero di palloni giocabili che gli arrivano è un bottino più che ottimo.
Nel modo di giocare e di azzannare la partita ricorda e somiglia molto a Pippo Inzaghi, quello stesso cecchino d’area che ora si trova in panchina e non riesce a uscire da questa tragica situazione. Dal mercato di gennaio sono arrivati rinforzi, la rosa non è composta da fenomeni ma i giocatori per fare bene ci sono. O sicuramente per fare meglio, perché in serie A, in questo nuovo anno su 7 partite sono arrivati solo 5 punti, frutto di una vittoria e due pareggi. Una media da retrocessione e infatti la classifica è disarmante. Le colpe dell’allenatore sono evidenti, la squadra non ha uno straccio di idea di gioco, sembra non avere anima e la forza di reagire come se fosse in balia di una stagione da terminare il prima possibile. Gli infortuni, anche oggi la difesa ha perso Alex e Paletta, sono una giustificazione fino a un certo punto perché gli undici titolari di oggi non sono assolutamente inferiori all’Empoli che però ha voglia, organizzazione, gioco e sacrificio. Caratteristiche che formano una squadra e che sono fondamentali in questo sport. E il mister deve perlomeno cercare imporre le sue idee di calcio ai giocatori, se non ci riesce e i risultati non arrivano la società deve prendere dei provvedimenti.
Come abitudine sono arrivati i fischi alla fine della partita. I pochi (meno di 30mila) spettatori hanno espresso tutto il loro disappunto verso una caduta libera che sembra non finire mai. Nella conferenza pre partita Inzaghi aveva detto che la squadra avrebbe potuto vincere tutte le 16 gare rimanenti: siamo un po’ cattivi, ma forse, dopo oggi, sarebbe già un successo non perderle.
This post was last modified on 15 Febbraio 2015 - 22:10