Piermaurizio Di Rienzo è giornalista professionista dal 2006 e coordinatore dei contenuti di SpazioMilan.it dal 2012. Dopo quasi un decennio di redazioni (Il Giornale, Leggo, Libero, Radio Lombardia e Sole24Ore), si è occupato per oltre due anni della comunicazione di alcune tra le più importanti manifestazioni fieristiche europee per poi intraprendere la strada di Food&Beverage Manager e CEO di una società del settore moda a Milano. Conduce il varietà sportivo “Falla Girare” ogni domenica su Radio Reporter. E’ direttore editoriale della free press pomeridiana Mi-Tomorrow.
E’ legittimo che un tifoso contesti la propria squadra. Sia che metta nel mirino giocatori, sia che lo faccia con l’allenatore così come con la dirigenza. Quel che appare controproducente, nel caso delle dichiarazioni che arrivano ormai quotidianamente dalla Curva Sud del Milan, è parteggiare implicitamente nelle note vicende del club rossonere che da più di un anno e mezzo vedono Adriano Galliani e Barbara Berlusconi sui titoli di copertina.
Se quello delle lotte intestine a Casa Milan è il problema principale alla radice anche delle prestazioni sul campo, non si capisce a quale scopo i tifosi decidono di contribuire ad alimentare polemiche e gettare benzina sul fuoco. Ma tant’è.
Tra le tante parole pronunciate nei giorni scorsi dal leader della Sud, Giancarlo Capelli, sottolineo il giudizio “sufficiente” dato al mercato invernale del Milan. “Sono giocatori che però qualche anno fa non avrebbero fatto nemmeno le riserve. Non devono prendere in giro i tifosi“, ha sottolineato il Barone, evidenziando una realtà sacrosanta. I titolari di questo Milan, infatti, non sarebbero mai stati i titolari del Milan Campione d’Europa del 2003. Il tempo passa e le aspettative sono legittimamente sempre molto alte. Il problema è che l’attacco ad Adriano Galliani per le scelte di mercato dimentica sempre le condizioni in cui l’amministratore delegato è costretto ad operare le trattative: zero euro in tasca. La realtà è questa. Piaccia o non piaccia. Infine, rimpiangere Saponara e Niang che, con tutto il rispetto per il loro futuro, hanno inciso ben poco nelle ultime stagioni di questo Milan, suona come una posizione ormai aprioristicamente prevenuta con Galliani.