Daniele Mariani è giornalista pubblicista. Nello staff di SpazioMilan.it fin dalla sua nascita, l’8 marzo 2011, e vicedirettore dal 2012. Collabora con Mi-Tomorrow e il Giornale di Vimercate. E’ ospite di TopCalcio24 e Milan Channel. Conduce “Milan Time”, un’ora di notizie rossonere nel palinsesto pomeridiano di Radio Milan Inter (96.1 FM e canale 288 del DTT).
La domenica di Filippo Inzaghi, un pomeriggio povero di significato. Pensateci, la gara di oggi a San Siro farebbe davvero parlare di sé solo se si verificasse il verdetto peggiore: la sconfitta del Milan, quindi l’esonero di Pippo.
Probabile se perderà con il Cesena. E normale. Perché se dovesse andare malissimo anche oggi sarebbe soprattutto colpa sua, non dell’inesperienza e nemmeno degli infortuni. E’ vero, con Tassotti cambierebbe zero, anzi si potrebbe fare ancora peggio, ma a questo punto dare una scossa alla panchina, una qualsiasi, quantomeno avrebbe senso e giustizia di fronte ad un Milan morto. Questione di ore, poi si vedrà. Un pareggio, il secondo di fila, aumenterebbe critiche e fischi ma basterebbe per salvarlo. Una vittoria ovviamente gli darebbe nuovo ossigeno senza rivoluzionare né campionato, né classifica, né lo scenario già ampiamente previsto a fine stagione: sarà comunque addio. Tutto nelle mani di Silvio Berlusconi. Toccherà solo a lui decidere cosa fare al fischio finale in caso di flop senza ritorno: telefonando a Galliani, parlando con la figlia Barbara, organizzando un altro vertice ad Arcore, spifferando qualcosa all’ANSA o a qualche amico in politica.
Sicuramente non scegliendo il silenzio come ha fatto venerdì scorso quando ha deciso di non presentarsi a Milanello (l’allenatore ieri in conferenza si è quasi vantato di essere stato avvisato di persona già di prima mattina…) nel giorno dei 29 anni di presidenza. Un errore grave, ma niente di nuovo, un ricordo passato inosservato (su giornali e Tv, quasi il nulla cosmico). Segno che il prossimo compleanno, forse, non arriverà mai.
Twitter: @Nene_Mariani